Where are we now? Questa è la domanda a cui cercherà di dare una risposta la 32esima edizione di Romaeuropa Festival, in scena dal prossimo 20 settembre al 2 dicembreSarà un programma particolarmente ricco quello di quest’anno che conferma ancora una volta quanto scritto dal Wall Street Journal che ha indicato Romaeuropa, già nel 2006, come uno dei quattro top festival in Europa. Ed è ulteriore motivo di orgoglio per la Fondazione il prezioso riconoscimento del Parlamento Italiano che, a febbraio, ha incluso il festival nella “legge per il sostegno e la valorizzazione dei festival di assoluto prestigio internazionale”. Ref17 si conferma essere la rassegna più importante e cosmopolita della Capitale, con oltre 60 spettacoli, 79 progetti, 24 luoghi, 340 artisti coinvolti, per un totale di 57.600 posti di spettacolo in vendita, 7 prime assolute, 32 programmi internazionali. Ref17 è anche mostre, installazioni, convegni e percorsi di formazione.

“Interrogarsi in questo momento ci sembra la scelta più consona alla condizione che stiamo vivendo” – ha affermato Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa – “In una quotidianità senza confini, dove possiamo dire e ascoltare tutto e il suo contrario, in una cacofonia senza distinzioni che sembra appiattire e giustificare bello e brutto, falso e vero, crediamo siano ancor più necessarie e autorevoli le voci individuali degli artisti per riportarci verso una concretezza fatta di visioni, storie, autoritratti e incontri, all’interno di un orizzonte in cui si ritrovano e dialogano comunità forti delle proprie differenze”.

Il programma e gli artisti di Ref17
Grandi attori e drammaturghi e volti nuovi del teatro e della danza contemporanea saranno i protagonisti del festival. Sperimentare, innovare, scoprire sono ancora una volta le chiavi di lettura proposte dalla Fondazione Romaeuropa. Il festival si articola attraverso 4 “aggregatori tematici”: Visions, Powerful Stories, Sharing e Selfie. Tra i nomi celebri, tornano al festival Jan Fabre (con la sua invettiva sul Belgio, “Belgian Rules/Belgium Rules”), Sasha Waltz (che aprirà il festival il 20 settembre con la sua nuova “Kreatur” al Teatro Argentina), Dada Masilo (che rilegge con rabbia Giselle con le immagini di William Kentridge), Sidi Larbi Cherkaoui. Torna Aurélien Bory con la sua Compagnie 111 in “Espæce” con cui omaggia Georges Perec.

Sono tanti e di gran rilievo gli italiani in programma, da Alessandro Baricco (con Nicola Tescari e Dario Voltolini in “Pacific Palisades”) a Marco Paolini con Mario Brunello e Frankie hi-nrg. Presenti anche Ascanio Celestini (con “Pueblo”), il CollettivO CineticO, Muta Imago, Roberto Herlitzka col “De rerum natura in terzine dantesche”, Pippo Delbono con “Alexander Balanescu”, Petra Magoni, Enzo Avitabile e Piero Corso. Ci saranno Babilonia Teatri (col “Paradiso”), Lisa Ferlazzo Natoli, Biancofango (con “Io non ho mani che mi accarezzino il viso”), “De Facto di Aterliersi” con Fiorenza Menni.

Tra le novità assolute, arrivano per la prima volta al festival 40 artisti, tra i quali Rimini Protokoll, Agrupación Señor Serrano, Industria Indipendente, Dante Antonelli, She She Pop, il francese Julien Gosselin, Les Particules élémentaires, Dorothée Munyaneza cantante e performer che con “Unwanted” affronta il tema della violenza sulle donne in Rwanda e nel mondo. Il collettivo olandese Wunderbaum ambienta, invece, una vera e propria riunione di condominio degli abitanti del quartiere Quarticciolo di Roma.

In programma per la danza Arno Schuitemaker (Olanda), Jesús Rubio Gamo (Spagna), Jonas&Lander (Portogallo) Daniele Ninarello e Francesca Foscarini (Italia), Timothy and the Things (Ungheria). Grande spazio anche alla musica con Tony Allen e con la techno di Jeff MillsCarl Craig con Francesco Tristan e i Masbedo che interagiranno con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ci sarà anche Jan Martens con il musicista hardcore NAH e il collettivo femminile She She Pop con i musicisti tedeschi Zeitkratzer.

Alle quattro sezioni principali del festival si affiancano i focus e le rassegne interne, come gli spettacoli dedicati a bambini e famiglie di REF Kids a cura di Stefania Lo Giudice (novità assoluta di questa edizione), i giorni dedicati alla nuova danza europea di Dancing Days – con il duo Orlando Izzo e Angelo Petracca – a cura di Francesca Manica, il più giovane teatro italiano in Anni Luce a cura di Maura Teofili, i Talk e i momenti di scambio e formazione di Community a cura di Lara Mastrantonio e Matteo Antonaci.

In foto: Industria Indipendente.

Digitalife 2017 al Palazzo delle Esposizioni
E’ forse la novità maggiore di questa edizione. Digitalife, sezione del festival dedicata alle arti digitali e alle nuove tecnologie, per questa sua ottava stagione abbandona gli spazi del Macro – La Pelanda e si trasferisce al Palazzo delle Esposizioni. Con la supervisione di Monique Veaute, presidente della Fondazione Romaeuropa, Digitalife si conferma una delle sezioni più innovative del festival, con le ‘opere immersive’ a cura di Richard Castelli e opere di video-arte selezionate da Nomas Foundation e Fondazione Giuliani. Esporranno i loro lavori AES+F, Dumb Type, Granular Synthesis, Ivana Franke, Jean Michel Bruyère.

In foto: Ascanio Celestini.

La Fondazione Romaeuropa ha ricevuto, per il Festival Romaeuropa l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, e per questa edizione il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Mibact, di Roma Capitale, della Regione Lazio, della Camera di Commercio di Roma e della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo.
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