Il tanto discusso disegno di legge sul blocco degli affitti a Berlino sta per segnare una svolta importante per chi vive e lavora nella capitale tedesca. La misura riguarderà un milione e mezzo di famiglie. Il governo locale della città, controllato da una coalizione di tre partiti di sinistra (i Socialdemocratici, i Verdi e La Sinistra – Linke), approverà oggi – martedì 22 ottobre – un piano per far fronte al notevole aumento degli affitti registrato negli ultimi anni e in particolare nel primo trimestre del 2019.
Oggi a Berlino l’affitto medio di un appartamento arredato è di 1.100 euro, una cifra più alta rispetto al passato, ma comunque inferiore a quella di altre città europee, come Londra, Barcellona, Rotterdam e Milano, secondo i dati di housinganywhere.com.

L’iter legislativo non si conclude tuttavia con la votazione odierna. Il provvedimento potrebbe entrare in vigore agli inizi del 2020 perché dovrà essere prima presentato alla Rotes Rathaus dal sindaco Michael Müller (SPD) e dai senatori Ramona Pop (Verdi) e Klaus Lederer (Linke), e poi approvato dal Consiglio dei Sindaci dei dodici distretti della città, che avrà due settimane di tempo per pronunciarsi. Ci sarà, infine, la consultazione parlamentare e l’approvazione definitiva con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Il testo della legge

Il provvedimento prevede un blocco degli affitti a Berlino entro un massimo di 9,80 € al metro quadro, escluse le spese condominiali. La proposta di legge contiene una tabella con i massimali e il prezzo è stato calcolato in base agli affitti del 2013, con un incremento del 13,5% che riflette la crescita dei prezzi negli ultimi sei anni. Il blocco sarà retroattivo, vale per cinque anni e riguarda tutti gli edifici costruiti prima del 2014. Per evitare l’ingorgo burocratico, il provvedimento prevede l’istituzione di un database contenente i prezzi degli affitti in città.

Le critiche

Uno dei punti più criticati di questo disegno di legge è la mancanza di differenze legate alla collocazione degli immobili. Ci sarà quindi la medesima tabella di prezzo in centro come in periferia. I parametri cambiano solo in base alle caratteristiche strutturali e funzionali.

Sono contrari al testo gli esponenti delle società e associazioni che rappresentano gli interessi dei proprietari e le grandi società immobiliari, ma anche le associazioni di architetti e ingegneri e la Berliner Volksbank. Nel Senato di Berlino, ma anche nel Parlamento nazionale, hanno annunciato battaglia i gruppi di centro destra della CDU-CSU e FDP che hanno anche messo in discussione la costituzionalità del testo.