È insopportabile la retorica con cui si affronta e si racconta il dramma della violenza contro le donne. Denunciare e parlarne sempre più è fondamentale. Ma è intollerabile la retorica che attribuisce un lutto inatteso e imprevedibile a una famiglia ignara: la cultura medievale e sessista è trasversale in un paese che ancora non riesce a rispettare le donne. Nei piccoli centri soprattutto, gli uomini violenti sono spesso uomini conosciuti e rispettati e la colpa della loro ira è sempre di un’altra donna. Nessuno li affronta e nessuno denuncia l’oggettificazione del corpo femminile che perpetua la pretesa del maschio di trattare la propria compagna come un oggetto. La donna viene ammazzata in quanto donna perché l’uomo ha delle aspettative precise su quel ruolo che la donna disattende.

Il maschilismo è una piaga di sistema: lo stesso che taglia i fondi ai centri antiviolenza. Lo stesso che sdogana il neofascismo e i suoi folli militanti in camicia nera. Un sistema, quello politico, che tratta le donne come bambole gonfiabili da esibire su un palco in campagna elettorale (Salvini vs Laura Bodrini) o come “patate bollenti” da sbattere in prima pagina (Libero vs Virginia Raggi). Lo stesso che mette alla gogna una donna “colpevole” di essere in piazza contro il salvinismo, attribuendole frasi decontestualizzate. Gli haters si scatenano e quella donna diventa una “puttana da ammazzare”.

La mediocrità attraversa la stampa come la politica.

Il movimento Non una di Meno da anni mette al centro il vero tema: il patriarcato e la violenza maschile e di genere che impera ancora oggi. Ha portato in piazza centomila donne e uomini, sabato a Roma, ma per molta parte della stampa mainstream e della politica resta un movimento di “vetero femministe piuttosto estremiste” (cit. Libero).

Foto: Facebook.com/nonunadimeno

Denunciare è l’unica risposta per le donne, ma quei carnefici spesso rimangono liberi e a poco serve il divieto di avvicinarsi alla dimora della vittima. La legge sul Codice Rosso si è rivelata una normativa zoppa perchè carente di finanziamenti, come dimostrano i numeri e come denunciavano le opposizioni al governo Conte 1 che l’ha voluta.

Nella Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, restano i dati drammatici in aumento e l’incapacità di tutti di dare risposte efficaci.
Ndr. Per denunciare il numero verde è 1522.

Di Mauro Orrico
Salentino di origine, romano di adozione, è laureato in Scienze Politiche (La Sapienza) con Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Ha lavorato per Rai3 e La7d. Da 12 anni è anche organizzatore di eventi di musica elettronica e cultura indipendente. Nel 2014 ha fondato FACE Magazine.it di cui è direttore editoriale..