Da oggi, in Svizzera l’omofobia è un reato e sarà sanzionata come il razzismo. Con il 63,1% di sì gli elettori della Confederazione elvetica hanno approvato la legge per rendere punibile la discriminazione omofobica sul territorio svizzero. Una vittoria importante per la comunità Lgbt che otterrà così una maggior protezione. In base alla nuova legge, coloro che «degradano o discriminano pubblicamente» gli altri sulla base del loro orientamento sessuale, ad esempio negando l’ingresso delle coppie dello stesso sesso in un locale notturno, potrebbero essere condannati a una pena detentiva fino a tre anni. La legge, però, non vale sulle conversazioni private, come quelle tra amici o familiari.

Nel dicembre 2018, il Governo aveva approvato la legge per colmare questa lacuna. Ma un’alleanza di partiti di destra, tra cui la conservatrice Unione Democratica Federale (EDU) e la nazionalista Unione Democratica di Centro (SVP), si è opposta alla legge e ha chiesto il referendum per impedirne l’entrata in vigore.

I più alti tassi di approvazione sono stati registrati nelle regioni e nelle aree urbane di lingua francese e italiana e i voti a favore sono stati 1.413,609. Nel Vaud di lingua francese, in particolare, la legge è stata approvata dall’80% dei votanti. L’opposizione, uscita sconfitta col 36,9% dei consensi (827.361), era più radicata nelle zone rurali della Svizzera centrale e orientale.  Gli oppositori hanno sostenuto che la legge “mina il diritto alla libertà di parola e che la comunità Lgbt non ha bisogno di una protezione legale speciale”. 

Per gli attivisti della comunità Lgbt, il risultato è un “chiaro segnale contro l’odio” mentre presegue la loro lotta politica per il matrimonio tra persone dello stesso sesso, tema che sarà discusso il prossimo mese in Parlamento.