Sabato 16 novembre si è abbassato il sipario sulla prima edizione di Indaco Fest. Per quattro giorni, da mercoledì 13 novembre, negli spazi di Largo Venue e Rumah, Roma est ha incontrato il teatro, la danza, i nuovi suoni. La rassegna, prodotta da Prenestepop srl e da FACE Magazine.it, è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2019, promosso e sostenuto da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale, con la direzione artistica del nostro direttore editoriale Mauro Orrico.

Ad attraversare gli spazi della rassegna sono stati artisti affermati ed emergenti. Sui due palchi di Rumah e Largo Venue si sono alternati la formazione d’archi Trio Improvviso, il teatro di Twittering Machine con Pasquale Passaretti, Lady Maru e Loredana Antonelli, la danza di Rossana Abritta con la violoncellista Ludovica Centracchio, la musica elettronica e sperimentale di Trappeist, Massimiliano Frateschi e Claudio Cotugno con i visual di Azzurra Baste e Giammaria Grandi. Indaco Fest è stato anche cinema e video arte con la proiezione dei doc film “Linfa” di Carlotta Cerquetti, “Chiudi gli occhi e vola” di Julia Pietrangeli, “(A)mare conchiglie” di Kyrahm e Julius Kaiser e “Series: Video Art from the New China”, la retrospettiva sulla scena della video arte contemporanea cinese. L’artista Paolo Maccari ha raccontato con i suoi ritratti la Roma multietnica di oggi, mentre a chiudere Indaco Fest sono stati tre nomi affermati della musica cantautorale italiana: Massimo Zamboni, Angela Baraldi e Cristiano Roversi. I tre celebri artisti hanno celebrato il Trentennale dalla caduta del muro di Berlino con il concerto – evento: “Sonata a Kreuzberg”.
È un bilancio più che positivo per gli organizzatori della prima edizione di una rassegna che vuole raccontare e dare spazio alla nuova scena artistica della Capitale. Roma si conferma centro vitale della cultura contemporanea e guarda al futuro, nonostante tutto.

Indaco Fest torna nel 2020.