Il postino di Neruda, nell’indimenticabile ultima interpretazione di Massimo Troisi, passò proprio da qui. Qui, a Procida, e più esattamente dalla spiaggia del Pozzovecchio, dove furono girate alcune delle scene del film, ispirato al romanzo del cileno Antonio Skármeta. Ma il fascino degli scorci di Procida non ha conquistato solo la Settima arte. Lo si ritrova anche nelle parole di Elsa Morante, che qui ambientò le vicende dell’Isola di Arturo. L’isola più piccola dell’arcipelago campano può vantare ancora un’aura di autenticità, pur nelle vicinanze delle atmosfere mondane di Capri e delle lussuose vacanze termali di Ischia.

Procida

Procida è un’isola di origine vulcanica. E a ricordarcelo sono le sue spiagge, scure, alcune di sabbia finissima, altre ghiaiose. Procida è, ovviamente, innanzitutto mare. Per scoprire la linea della sua costa, la cosa migliore è affittare una barca (a Corricella o a Chiaiolella) e seguirne il profilo, le calette e gli scorci: alcune delle spiagge – come la Chiaia dell’asino, la Chiaiozza e la Sciusella – sono raggiungibili solo via mare. E un’isola, si sa, non si può che scoprirla dal mare. Chi cerca una spiaggia attrezzata (e molto frequentata) la troverà alla Chiaiolella, ma si può scegliere tra numerosi lidi diversi, tra i quali si possono menzionare la spiaggia della Silurenza e la Lingua (a Marina Grande), Ciraccello e La Chiaia.

Procida (Foto: Unsplash)

Procida, però, non è solo mare. L’isola custodisce infatti rioni dal fascino antico. L’esplorazione non può che cominciare da Terra Murata, il più antico insediamento dell’isola, costruito sul suo più alto costone tufaceo: qui venne fondata nel IX secolo un’abbazia benedettina, attorno alla quale si sviluppò il borgo medievale. Salendo da Piazza Martiri lungo Salita Castello, si raggiunge il belvedere da dove lo sguardo può abbracciare l’isola e il suo mare, con il profilo di Ischia in lontananza. Da non perdere sono poi i resti del convento di Santa Margherita Nuova, risalenti al Cinquecento, e il Palazzo Reale, che è dello stesso periodo e fu adibito a residenza reale all’epoca dei Borboni. Se Terra Murata ci porta alle origini dell’insediamento, Marina Corricella è l’anima marina dell’isola: borgo di pescatori per eccellenza, non può che incantare con le sue case color pastello, gli archi, le volte, le scalinate.