La Camera ha approvato definitivamente il testo con 304 voti a favore, 106 contrari e 19 astenuti. Il ddl Anticorruzione, anche ribattezzato Spazzacorrotti dal Movimento 5 stelle, è legge. Dopo l’incidente dell’emendamento “salva peculato” votato da Fi e pezzi della Lega e poi eliminato al Senato, la maggioranza ha raggiunto l’intesa. Forza Italia ha deciso di abbandonare l’aula, forti critiche dal Pd. Subito dopo il voto, la festa M5S è esplosa in piazza con i parlamentari 5Stelle davanti a Montecitorio.

“Aspettavamo questa legge dai tempi di Mani pulite“, ha commentato su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio. Quella sull’Anticorruzione, è uno dei “provvedimenti bandiera” del Movimento 5 stelle. Annunciata in campagna elettorale, è stata fortemente voluta dal guardasigilli Alfonso Bonafede.

Daspo a vita per i corrotti e pene più dure, stop alla prescrizione (dopo il 1°grado dal 2020), trasparenza per partiti e fondazioni: ecco il Ddl spiegato in sette punti.

1 | STOP ALLA PRESCRIZIONE

La legge prevede che la prescrizione non decorre dopo il primo grado di giudizio. La norma vale sia per le sentenze di condanna che di assoluzione. Dopo una lunga discussione tra pentastellati e leghisti, è stato stabilito che la riforma entrerà in vigore dal 2020, per dare la possibilità che sia approvata prima la riforma del processo penale.
La norma è stata fortemente voluta dai 5Stelle che l’hanno anche ribattezzata “Legge Viareggio” in ricordo del disastro ferroviario del 29 giugno 2009, in cui morirono 32 abitanti, dopo l’incendio causato dal deragliamento di un treno carico di gpl. La prescrizione continua a mangiarsi un reato dopo l’altro, incluso quello di di incendio colposo. Una “vergogna”, secondo i familiari delle vittime, che da anni chiedono una riforma della legge. Nel chiederla si sono uniti anche i comitati di tutte le altre stragi italiane.

2 | DASPO A VITA PER I CORROTTI E CORRUTTORI

Per corrotti e corruttori la legge introduce l’impossibilità a vita di contrattare con la pubblica amministrazione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per i pubblici ufficiali. Nel primo caso, il Daspo vale per i soggetti privati, in particolare per gli imprenditori. Agli attuali reati di peculato, concussione, corruzione propria e corruzione in atti giudiziari sono aggiunti: la corruzione impropria, la corruzione propria aggravata, l’induzione indebita a dare o promettere utilità, la corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, la corruzione attiva; l’istigazione alla corruzione; il traffico di influenze illecite.

- PUBBLICITÀ - 
3 | TRASPARENZA DEI PARTITI

Oltre i 500 euro ogni finanziamento dovrà essere documentato e reso pubblico on line. Sono salve, però, le feste di partito. L’obbligo viene esteso alle liste e ai candidati a sindaco dei Comuni con più di 15mila abitanti. Le cooperative non potranno più finanziare i partiti politici.

4 | TRASPARENZA DELLE FONDAZIONI

Le fondazioni vengono equiparate ai partiti politici e, quindi, sottoposte agli stessi obblighi sulla trasparenza validi per i partiti e i movimenti politici.

5 | AGENTE SOTTO COPERTURA

Viene introdotta la figura dell’agente ‘sotto copertura’ per i reati di corruzione. Le già previste operazioni di polizia sotto copertura vengono estese al contrasto di alcuni reati contro la pubblica amministrazione. L’agente sotto copertura non è punibile se, al fine di acquisire elementi di prova, mette in atto condotte che costituirebbero reato.

- PUBBLICITÀ - 
6 | INASPRIMENTO DELLE PENE

Le pene per il reato di corruzione impropria passano da uno a tre anni per le pene minime e da sei a otto anni per le massime. Per l’appropriazione indebita invece è prevista la reclusione da due a cinque anni e la sanzione da 1.000 a 3.000 euro.

7 | L’USO DEI TROJAN NELLE INTERCETTAZIONI

I trojan sono un tipo di malware dei sistemi informatici. Il loro uso finora era possibile solo quando vi era motivo di ritenere in corso l’attività criminosa. Con la nuova legge potranno essere usati nelle intercettazioni, tra presenti nelle abitazioni o in altri luoghi di privata dimora. I trojan potranno essere utilizzati “su dispositivi elettronici portatili nei procedimenti per delitti contro la P.A. puniti con la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni”.