“Adesso ti facciamo vedere quello che facciamo ai froci come te”. Erano le 18 dello scorso venerdì, quando quattro ragazzi, rasati e con croci celtiche tatuate hanno accerchiato, picchiato e derubato Federico, un 21enne di Firenze ma residente a Roma. I naziskin gli hanno puntato un coltello alla gola, rubandogli i pochi euro che aveva con sé. Il ragazzo era appena uscito dal salone di parrucchiere dove lavorava da pochi giorni. Dopo l’aggressione si è recato al pronto soccorso, dove i medici lo hanno curato e dimesso con una prognosi di cinque giorni. Poi è scattata la denuncia e gli investigatori sarebbero già sulle tracce degli aggressori. Uno dei quattro estremisti di destra aveva un tatuaggio sulla nuca con la croce celtica. Il pestaggio è avvenuto davanti agli occhi di passanti, ma nessuno è intervenuto per difendere il 21enne.

Quella che si è consumata a Roma è l’ennesima, vile aggressione di un gruppo di neofascisti contro una persona sola e inerme. Ciò che emerge ancora una volta, oltre all’assenza di una legge contro l’omo-transfobia – proposta nel 2013 ma mai approvata – sono l’indifferenza e il silenzio dei grandi media e dei maggiori leader di partito, in queste ore occupati nella definizione degli accordi per la formazione del nuovo governo. Non c’è tempo, evidentemente, per un tweet di solidarietà per Federico, aggredito dai fascisti in pieno giorno a Roma perché omosessuale. Il silenzio c’è soprattutto a destra, solitamente in prima linea nel porre l’attenzione sui fatti di cronaca quando a commetterli sono cittadini stranieri o migranti, ma quasi sempre silente quando le vittime sono persone lgbtq o donne e i responsabili sono uomini italiani e militanti neri.

Nell’indifferenza dei maggiori leader di partito, emergono tuttavia alcune felici eccezioni.

Per la sindaca di Roma Virginia Raggi: “È inaccettabile quanto accaduto a Federico, vittima di un vile pestaggio omofobo. Roma rifiuta la violenza. I responsabili siano assicurati alla giustizia”, ha commentato su twitter.
“Un fatto grave che ci ricorda come la sottovalutazione di questi episodi equivale ad una legittimazione dell’esistenza di un punto di vista omofobo e incivile”, per Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio.
Roberta Lombardi, portavoce del M5S presso il Consiglio Regionale del Lazio, ha twittato: “Roma rifiuta ogni forma di violenza. Dalla parte di Federico e della comunità #LGBTI. Siano presi i responsabili. #NOomotransfobia”.
Per Monica Cirinnà, parlamentare del Pd: “Grave pestaggio omofobo di un 21enne ad opera di gruppo di neonazi. Le istituzioni capitoline non restino in silenzio #forzaFederico”.