La palazzina, di proprietà della Banca d’Italia in via Milano 24 all’angolo con via Nazionale, un tempo era la sede del Bal Tic Tac, il primo cabaret futurista attivo a Roma negli anni venti del ‘900. Durante i lavori di ristrutturazione è emerso un murale di 80 metri quadrati, nascosto nel tempo dietro carta da parati, tinteggiature, controsoffitti. L’opera originale è di Giacomo Balla, una “scoperta eccezionale” avvenuta all’inizio del 2017, grazie ai lavori di restauro ancora in corso eseguiti sotto la supervisione della Soprintendenza speciale di Roma, guidata da Francesco Prosperetti. Il grande murale è un dipinto a tempera del genio dell’arte futurista. I locali diventeranno parte del museo per l’Educazione monetaria e finanziaria della banca d’Italia, la cui apertura è prevista per la fine del 2021.

“Parlare del Bal tic tac significa parlare di una temperie che si scatena in questa città, in cui la modernità entra in maniera dirompente. È bellissimo scoprire a un secolo di distanza una Roma all’avanguardia. Che questa decorazione di Giacomo Balla possa aver resistito al tempo e a tutte le trasformazioni di questi locali ha del miracoloso”, ha detto il soprintendente di Roma, Francesco Prosperetti, nel corso della conferenza stampa. Roma riscopre così i tesori nascosti nel suo primo cabaret futurista, rimasto aperto soltanto per circa un anno e mezzo.

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