“Preparatevi, Russia, perché arriveranno, saranno belli e nuovi e intelligenti”, ha scritto l’inquilino della Casa Bianca su Twitter. La tensione tra Donald Trump e Putin è altissima ed ora appare concreto il rischio di un conflitto globale in Siria. Il botta e risposta è iniziato con le parole dell’ambasciatore russo in Libano Alexander Zasypkin: “L’esercito russo si riserva il diritto di “abbattere i missili” e “distruggere le fonti di lancio” in caso di aggressione degli Stati Uniti”. Per Trump: “Le nostre relazioni con la Russia sono peggiori di quanto non lo siano mai state, compresa la Guerra Fredda“. Nelle ultime ore, il presidente americano ha cercato di abbassare i toni, dichiarando di non aver mai specificato quando intenda intervenire. Per l’ambasciatore Vassily Nebenzia: “La situazione è preoccupante, la priorità immediata in Siria è evitare il pericolo di un conflitto, lo abbiamo detto chiaramente. Non possiamo escludere nessuna possibilità visti i messaggi particolarmente bellicosi di Washington”.

Dalla Francia, il premier Macron ha affermato: “Abbiamo le prove che Assad ha usato armi chimiche a Douma”. E il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni ha twittato: “Italia non parteciperà ai raid”.

I DUE FRONTI: USA-FRANCIA- GB CONTRO RUSSIA-SIRIA-IRAN

Secondo Associated Press, i dirigenti dell’amministrazione Usa stanno discutendo con dirigenti di Francia e Gran Bretagna per una possibile risposta militare comune in Siria.

A far esplodere la tensione è stato il sospetto uso di armi chimiche nella città di Douma da parte del regime di Assad che finora ha causato oltre 100 morti e 500 feriti, dei quali molti bambini. Le immagini sconvolgenti mostrano civili con la bava alla bocca in fin di vita. Intere famiglie sono ammassate in queste ore in scantinati di edifici semi distrutti a est di Damasco, in questo ultimo angolo della Ghuta, l’area in mano a miliziani anti-governativi.

Attenzione: il video contiene immagini non adatte ad un pubblico sensibile

Per Trump il responsabile dell’attacco chimico è il presidente siriano: “Putin, la Russia e l’Iran sono responsabili per il sostegno all’animale Assad”, ha dichiarato.
Il governo siriano invece ha affermato che “il pretesto delle armi chimiche è evidentemente una scusa debole e non sostenuta da prove” e ha accusato Israele di essere il responsabile dei missili contro la base siriana a Homs. Intanto le truppe governative starebbero trattando con gruppo islamista di Jaish al-Islam che potrebbe arrendersi nelle prossime ore concordando con Assad la resa della città di Duma.

E mentre la tensione tra Russia e Usa sale come mai era accaduto negli ultimi anni nell’area più calda del mondo, il Medioriente, da Mosca interviene l’ex presidente dell’Urss, Mikhail Gorbaciov, artefice della fine della Guerra Fredda, invocando un’accelerazione del summit Trump-Putin per evitare una sorta di “crisi cubana” del 21esimo secolo.