Sono due i vincitori di queste elezioni politiche 2018: il M5S e la Lega. Per i pentastellati è un vero trionfo, oltre le previsioni, ben al di sopra dei sondaggi delle ultime settimane: il M5s è al 32,6% alla Camera e 32,2% al Senato. Ma il dato più eclatante arriva dal sud: i 5 Stelle superano il 40% in tutte le regioni meridionali e conquistano tutti i collegi uninominali, con l’eccezione di Foggia, Battipaglia, Catanzaro e Reggio Calabria. 

Il centrodestra è la coalizione vincente, ma ben al di sotto del 40% necessario per governare da soli: si ferma al 37%. La Lega supera Forza Italia e arriva al clamoroso dato del 17,4% (Camera) e 17.7% (Senato), mentre Fi si ferma al 14% e 14,5%. Nel centrodestra Fratelli d’Italia arriva al 4,3% e Noi con l’Italia-Ude all’1,3%. Il centrodestra vince in tutto il nord con l’eccezione dell’Alto Adige e nel Lazio con l’eccezione di Roma. 

Per il centrosinistra è un tracollo senza precedenti. La coalizione è al 24%. Il Partito Democratico è al 18,7% (Camera) e 19,1% (Senato), il dato peggiore della sua storia. +Europa con Emma Bonino è al 2,5% e 2,4%, Civica Popolare con Beatrice Lorenzin allo 0,5%. Infine Italia Europa Insieme ottiene lo 0,6%. La coalizione guidata da Matteo Renzi perde quasi ovunque, resiste solo in alcuni collegi in Emilia, Toscana, Alto Adige e nel centro di Roma. Ma il dato più clamoroso è la caduta delle regioni rosse: il centrodestra vince  nel centro Italia e anche in molti collegi emiliani e toscani.

Va molto male la sinistra di Liberi e Uguali che si attesta al 3,3%, di poco al di sopra della soglia minima necessaria per entrare in Parlamento. Leu perde in tutti i collegi uninominali anche dove schiera i leader Grasso, Bodrini, D’Alema e Bersani, tutti al di sotto del 4%.

Sorpresa a sinistra per Potere al Popolo che ottiene l’1,1% e in alcuni collegi di Napoli è la quarta forza, probabilmente forte del sostegno del sindaco Luigi De Magistris.

Clamoroso flop, infine, per l’ultradestra: Casapound 0,9%, Forza Nuova 0,4% e Il Popolo della Famiglia 0,6%.

I dati tra Camera e Senato, dunque, sono piuttosto omogenei e differiscono solo di pochi decimali.

NESSUNA MAGGIORANZA DI GOVERNO

Sono tutti lontani dalla quota del 40% necessaria per governare. Saranno necessarie quindi alleanze. 
Il centrodestra a trazione leghista difficilmente troverà in Parlamento i voti per la fiducia ad un eventuale governo Salvini. Il leader della Lega dovrà cercare i voti in Parlamento, tra gli eletti in altre liste.
Pare sia più probabile, secondo gli analisti, che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dia invece a Luigi Di Maio l’incarico di formare il governo, con un eventuale – ma difficile – appoggio esterno dei partiti del centrosinistra.

Quanto ai seggi, stando alle proiezioni, alla Camera la coalizione di centrodestra ne avrebbe 245, il M5s 215, mentre il centrosinistra 135. A Leu andrebbero 12-20 seggi e agli altri 6-8.
Al Senato secondo l’ultima proiezione di Swg per La7 il centrodestra avrebbe 132 seggi, il M5S 112, il centrosinistra 50. LeU si ferma tra 6 e 8 seggi.

REGIONI AL VOTO: LOMBARDIA E LAZIO

Lo spoglio è iniziato alle 14. Pertanto non sono ancora disponibili i dati definitivi. Secondo le proiezioni dalla Rai, in Lombardia, Attilio Fontana (centrodestra) è al 39,1%; Giorgio Gori (Centrosinistra) è al 34,3%%. Dario Violi (M5s) è al 21,4% e Onorio Rosati (Leu) al 3,2%.

Nel Lazio, Nicola Zingaretti (Centrosinistra) è in testa con il 34%, Roberta Lombardi (M5s) è al 31,9%, Stefano Parisi (Centrodestra) al 26,8%% e Sergio Pirozzi (Lista civica) è al 4,8%.
L’affluenza ai seggi nel Lazio è stata del 66,48%. Nel 2013 era stata del 71.91%.