Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Venerdì 20 gennaio, il miliardario ha inaugurato il proprio mandato e dopo il tradizionale giuramento prestato sul palco di Capitol Hill, a Washington, Trump ha tenuto il primo discorso da capo della Casa Bianca. La cerimonia d’insediamento di Trump è costata oltre 100 milioni di dollari, tra balli, costi stellari e quasi nessuna star. Tutti i grandi nomi di Hollywood hanno dato forfait e a cantare l’inno non ci sono state né Aretha Franklin né Beyoncé, ma la sedicenne Jackie Evancho.

“L’America prima di tutto” tra promesse e primi atti.
“Da oggi ci saranno due regole da seguire: comprate americano e assumete americano“. Nel suo discorso di insediamento, Trump ha promesso la creazione di 25 milioni di nuovi posti di lavoro in dieci anni, una crescita annua al 4% e uno scudo missilistico all’avanguardia “per proteggerci da attacchi missilistici da paesi come l’Iran e la Corea del Nord”. Nessuna promessa in tema economico e sociale, nessun accenno alle strategie concrete per combattere l’Isis e il terrorismo. Ma la grande novità è che il neo presidente Trump pare stia facendo sul serio, attuando già dai primi giorni del suo mandato tutte le promesse fatte in campagna elettorale. Trump ha infatti già firmato il primo decreto che limita l’Obamacare, il sistema sanitario per tutti, voluto dal presidente uscente Barack Obama. Una svolta conservatrice è attesa anche sui temi etici: dal sito della casa Bianca è già stata cancellato ogni riferimento ai diritti lgbt fortemente difesi e sostenuti da Obama. Nelle ultime ore, Trump ha firmato l’uscita degli Usa dal Trans-Pacific Partnership, ha dato il via alla costruzione del muro con il Messico, ha promesso il 20% di tasse sui loro prodotto ed espulsioni più facili per gli immigrati irregolari. E proprio ieri, Trump ha bloccato il programma di accoglienza per i profughi. Per “tenere fuori dall’America i terroristi”, per 3 mesi niente ingresso per qualsiasi cittadino libico, iraniano, iracheno, somalo, sudanese e yemenita. Nel 2017 potranno entrare negli Stati Uniti solo 50 mila rifugiati. Il neo presidente ha anche cancellato il rinnovo automatico dei visti per tutti gli stranieri. Donald Trump ha annunciato nuove relazioni con la Russia di Putin con cui promette “rapporti da pari a pari” e il primo obiettivo sarà sconfiggere insieme l’Isis.

In due milioni e mezzo in piazza contro Trump.
Mentre Trump giurava e diveniva il nuovo presidente degli Stati Uniti, da Washington a New York, la protesta contro il neopresidente ha invaso le strade di tutte le grandi città. E lo scorso sabato, in centinaia di migliaia si sono riversati nelle piazze per il corteo anti-Trump, per la Women’s march on Washington, la “marcia delle donne su Washington”. Il corteo puntava ad attirare 200mila persone, ma è stato superato il mezzo milione, tanto da non riuscire neanche a raggiungere la Casa Bianca. La grande manifestazione è stata animata dalle femministe di vecchia data come Gloria Steinem e di nuova generazione e sostenuta da celebrità come l’attrice Scarlett Johansson e il regista Michael Moore. “Grazie, state difendendo i nostri valori”, ha twittato la sconfitta democratica Hillary Clinton. Contemporaneamente sono scesi in piazza in centinaia anche a Francoforte, Madrid, Parigi, Roma e Berlino, al grido di “Sono femminista”, che riecheggia il “Sono berlinese” di kennediana memoria. Tra tutte le manifestazioni contro Trump in America e nel mondo, si calcola che a scendere in piazza siano stati almeno in due milioni e mezzo.