Ha unito il pop e la musica colta, scrivendo brani straordinari entrati nell’immaginario e nelle case di tutti noi. Franco Battiato è morto nella sua casa di Milo, in provincia di Catania. Aveva 76 anni.
Una vita sempre all’avanguardia, alla ricerca costante del nuovo e dell’imprevedibile. Ha sperimentato tanto e scritto canzoni entrate nella Storia della musica italiana, portandole in giro per il mondo. Era nato il 23 marzo 1945 a Ionia ed è morto martedì nella sua casa di Milo, in provincia di Catania. La sua malattia l’ha vissuta con la riservatezza che ha contraddistinto tutta la sua vita. Aveva 76 anni.
Battiato ci lascia brani indimenticabili e la sua musica non sarà mai dimenticata. La cura, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare, Cuccuruccucù, Povera Patria, Alexander Platz sono alcuni dei suoi pezzi più celebri e geniali. La voce del padrone è l’album epocale di Battiato: 40 anni fa, fu il primo in Italia a superare il milione di copie vendute. Un capolavoro di canzoni “pop” con testi altissimi che resero Battiato noto e amato in tutto il Paese. Unendo pop e musica colta, ha portato nelle case degli italiani brani splendidi e mai banali. Ci ha fatto cantare testi apparentemente assurdi e straordinari, sicuramente mai scontati. Poesie in musica con cui il Maestro ha allargato i confini della canzone. Le sue muse, Giuni Russo, Alice e Milva – anche lei scomparsa pochi giorni fa – hanno interpretato alcuni dei suoi pezzi entrati nell’immaginario di tutti. Con le tre interpreti strinse un sodalizio artistico e umano mai spento.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha ricordato così: “Sono profondamente addolorato dalla prematura scomparsa di Franco Battiato, artista colto e raffinato che con il suo inconfondibile stile musicale – frutto di intenso studio e febbrile sperimentazione – ha affascinato un vasto pubblico, anche al di là dei confini nazionali”.