Praticamente un disastro. Senza se e senza ma. Sono percentuali da prefisso telefonico quelle racimolate nel voto di ieri, domenica 5 giugno, dalla galassia dell’estrema destra italiana. Casa Pound, Forza Nuova, Il Popolo della Famiglia: sono gli ultimi ultraconservatori. Combattono quella che definiscono “invasione” di migranti, ma anche i diritti delle persone e delle coppie lgbtq e ogni forma di anti proibizionismo. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire: personaggi e candidati spesso al centro delle cronache, a volte anche giudiziarie, ma totalmente incapaci di raccogliere consenso nelle urne.

La più clamorosa è l’inesistenza, più che la sconfitta, di Mario Adinolfi: Roma annienta il padre del Family Day e del neonato Popolo della Famiglia. Per lui, solo un misero 0,5%. Un flop probabilmente annunciato, visto il deserto di partecipanti che ha accompagnato ogni suo comizio. Un risultato analogo a Torino: il candidato sindaco Vitantonio “Vito” Colucci è poco oltre lo 0,4%. Va peggio a Napoli: per Luigi Mercogliano solo lo 0,3%. Supera invece la soglia “psicologica” dell’1% Mirko De Carli, a Bologna.

Cj328fXWsAAOm2OUn comizio di Mario Adinolfi a Roma

Va leggermente meglio a Casa Pound Italia. Il 7% di Bolzano, raccolto sull’onda emotiva del “muro” sul Brennero, è già un ricordo lontano e si conferma un caso totalmente isolato. Il candidato sindaco di Roma, Simone Di Stefano racimola appena l’1%. E va perfino peggio a Torino, dove il candidato sindaco Marco Racca si ferma allo 0,5%. Un disastro come pochi, considerando l’enorme visibilità mediatica che stampa, tv e tribunali garantiscono al movimento dei fascisti del terzo millennio, come si auto definiscono i militanti di Casa Pound.

simoneSimone di Stefano, Casa Pound Italia 

Alfredo Iorio era il candidato sindaco di Roma per il partito “Patria Iorio Sindaco”, movimento vicino a Forza Nuova. Di suoi manifesti è stata tappezzata (illegalmente) Roma al grido di “Basta invasione”, contro i migranti, ovviamente. Per lui neanche lo 0,2%. Poche centinaia di voti su 2 milioni di elettori solo nella città di Roma. Ci sarebbe da chiedersi: si può fare di peggio? Ci riesce Roberto Usseglio Viretta, candidato sindaco a Torino per Forza Nuova. Per lui, l’inesistente 0,1%.
E nelle altre città? Non pervenuti. C’era una volta (l’estrema) destra?

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