L’intervento di Alberto Airola, portavoce del M5S in Senato, è diventato virale e, in poche ore, uno dei più cliccati sul web. Nel corso della discussione sul ddl Cirinnà sulle Unioni Civili e la stepchild adoption – termine inglese che indica “l’adozione del figliastro” – Airola ha usato toni e parole molto dure per denunciare le ipocrisie, la doppia morale e le responsabilità sull’impoverimento delle famiglie di chi oggi contrasta il ddl Crinnà dicendo di voler difendere la famiglia tradizionale.
“Con il reddito di solidarietà, 3 milioni di famiglie sarebbero risorte. Dal 2008 ad oggi, avete tagliato il 60% delle risorse per il sociale, avete davvero a cuore la famiglia? Abbiamo in questa aula senatori con ben 3 famiglie naturali che legiferano per proibire a qualcuno di non averne neanche una. Quelli che oggi fanno i moralisti hanno votato che una minorenne fosse la nipote di Mubarak. Tutto ciò è disgustoso”.

Il senatore ha poi ricordato il caso Mele, dell’Udc: “Come può il pio Lorenzo Cesa farci la morale quando ha difeso il suo collega di partito Cosimo Mele, beccato con cocaina e due prostitute di cui una lasciata in stato di overdose? Lo ha difeso dicendo che la vita da parlamentare è dura, se fatta seriamente. I governanti e i parlamentari godono già dei diritti anche per le coppie gay: perché negarli ai cittadini comuni?”
Airola ha continuato parlando del tema più caldo del ddl Cirinnà: “Il 90% delle copie che affitta uteri in Russia sono eterosessuali, ma non vi siete mai indignati. Non ho mai sentito una parola in quest’aula. Perché?
O tutti gli italiani saranno liberi e uguali oppure non lo sarà nessuno. Né ora né mai.”