Estremista di destra, ultraconservatore, pro-Putin e contrario ai diritti lgbtq e all’aborto: Fontana (Lega) è il nuovo presidente della Camera. Ignazio La Russa (FdI) eletto al Senato, ma senza i voti di Forza Italia.

Il leghista Lorenzo Fontana è stato eletto presidente della Camera dei deputati e alla fine, l’accordo nel centrodestra è stato rispettato. Alla quarta votazione il vicesegretario della Lega ed ex ministro, anti Lgbt e antiabortista, ha ricevuto 222 voti, ma sono mancati 15 voti del centrodestra. Le opposizioni non hanno preso parte all’applauso: il centrosinistra ha votato Maria Cecilia Guerra, il Terzo Polo sulla scheda ha scritto Matteo Richetti e il M5S Cafiero De Raho.

Il primo commento all’elezione di Fontana è arrivato da Enrico Letta (Pd): “Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia non merita questo sfregio“.
I deputati Zan e Scarpa invece hanno alzato uno striscione contro Fontana: “No a un presidente omofobo e pro Putin“. Alessandro Zan su Facebook ha così motivato la protesta: “In aula, contro la candidatura di Fontana. La destra vuole eleggere un Presidente della Camera amico di Putin, contro i diritti delle donne, esplicitamente omofobo. Lo scivolamento verso Orban inizia affidando il Parlamento a due figure divisive e reazionarie. L’ossessione della destra contro i diritti emerge già nei primi due giorni di legislatura“.

Chi è Lorenzo Fontana

Lorenzo Fontana è noto soprattutto per essere un estremista di destra e cattolico integralista. Sui suoi account social Fontana pubblica spesso foto di sante e di santi. Negli anni ha partecipato regolarmente e attivamente a manifestazioni come il Congresso Mondiale delle Famiglie, che nel 2019 riunì a Verona i movimenti globali antiabortisti, antifemministi e anti-LGBT+.
Ha detto che le coppie gay non esistono e dice di battersi contro la fantomatica “teoria Gender”. Fontana è anche iscritto al “Comitato No194”, un’organizzazione che chiede l’abrogazione della legge sull’aborto.
Sui temi Lgbtq+, Fontana ha dichiarato che “il destino degli italiani rischia l’estinzione, i nostri popoli sono sotto attacco“.
Complottista e vicino alle posizioni NoVax, ha difeso anche recentemente Viktor Orbán dopo che il Parlamento Europeo ha approvato la mozione che definisce l’Ungheria “non più una democrazia“.
Da sempre sostenitore della Russia di Putin, è contrario alle sanzioni e difende le posizioni di ultra destra del regime di Mosca. Ha sostenuto anche l’invasione della Crimea da parte della Russia, giudicata illegale a livello internazionale. Ha sempre parlato dei migranti in termini di “invasione“.
Nel 2016 inviò un videomessaggio al congresso di Alba Dorata, partito greco neonazista che nel 2020 è stato giudicato una “associazione criminale“.
Nel suo discorso di insediamento da presidente della Camera ha detto: “L’Italia non deve omologarsi“.

La Russa presidente del Senato

Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, è stato eletto giovedì presidente del Senato al primo scrutinio, incassando 116 voti.
La maggioranza di centrodestra però si è spaccata e si è consumato lo strappo di Forza Italia: dei 18 senatori azzurri, infatti, solo Silvio Berlusconi e la presidente uscente, Elisabetta Casellati, hanno ritirato la scheda. In ‘soccorso’ sono arrivati 17 voti esterni, probabilmente quelli dei renziani del Terzo Polo.
Il caso La Russa ha suscitato le critiche di Pd e M5s. Per il leader M5s Conte “sono iniziati i giochi di palazzo e qualcuno si prepara ad una finta opposizione”. Per Letta (Pd): “Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza”.