Donna, medico e madre di sette figli, 60 anni, luterana praticante ed ex ministro di Angela Merkel. Ursula von der Leyen è il nuovo Presidente della Commissione Ue, sostituirà Jean-Claude Juncker. Ha ottenuto 383 voti dall’Europarlamento (sui 372 necessari per avere la maggiornaza). Tra gli eurodeputati italiani hanno votato per lei il Pd, Forza Italia e anche il Movimento 5 Stelle. Hanno votato contro Fratelli d’Italia e la Lega.
Tra le formazioni dell’europarlamento, hanno votato a favore i Popolari, i Liberali e la maggioranza del gruppo dei Socialisti e Democratici. Un chiaro voto in chiave anti sovranista che non ha convinto, però, una parte dei socialisti. Contrari alla sua elezione sono stati anche i Verdi (che hanno tuttavia apprezzato parte del suo discorso), la sinistra Gue e le formazioni sovraniste e di ultradestra di cui fanno parte Marine Le Pen e Matteo Salvini.
Eletta in Germania tra le fila della Cdu, von der Leyen è un caso a sé tra i conservatori dell’Unione. Le sue posizioni sono piuttosto progressiste infatti su molti temi, dai diritti legbt alle questioni ambientali. Nel suo discorso all’Europarlamento ha lasciato pochi dubbi sulla sua idea di Europa.
Parità di genere, ambiente, europeismo contro i sovranismi sono stati i temi forti del suo intervento. Federalista su esteri e difesa, propone un salario minimo europeo e il triplo dei fondi per il progetto Erasmus. Gli applausi al suo discorso sono stati trasversali (destre radicali escluse).

“Intendo realizzare una perfetta parità di genere nella prossima Commissione. Se i governi non presenteranno un numero sufficiente di candidati donne non esiterò a chiedere altri nomi”. E sulla Brexit ha detto di essere disposta a una “possibile proroga del deadline previsto”, ma – ha aggiunto – “una cosa solamente è importante: l’Europa va rafforzata e chi la vuole fare fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica”. Von der Leyen ha annunciato anche che presenterà “un accordo verde per l’Europa nei primi cento giorni del mio mandato. Una delle sfide pressanti per l’Ue è mantenere il pianeta sano. È la più grande responsabilità e opportunità del nostro tempo”, ha sottolineato von der Leyen. “Voglio che l’Europa diventi il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050”.
Sui migranti, la sua posizione è netta: “Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo, dobbiamo salvare le vite, ma dobbiamo anche ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti”.
La candidata scelta dai Ventotto alla presidenza della Commissione europea ha ricordato anche Simone Veil, prima donna eletta presidente del Parlamento europeo: “Se l’Europa fosse una donna, l’Europa sarebbe Simone Veil. Chiediamoci oggi come possiamo perpetuare la sua visione, quella di un’Europa unita e pacifica”.
Nel 2017, il Bundestag tedesco ha approvato la legge che consente a coppie dello stesso sesso di sposarsi ed anche di adottare bambini: la Merkel, pur votando contro, lasciò ai deputati della Cdu libertà di coscienza. Ursula von der Leyen è stata tra i pochi parlamentari cristiano-democratici a votare a favore. In un’intervista radiofonica ha espresso così la sua posizione: “Non conosco studi che affermino che i bambini cresciuti da coppie omosessuali crescano diversamente rispetto ai bambini (cresciuti, ndr) in matrimoni eterosessuali”.
Tra i suoi impegni politici, da ministro prima della Famiglia e poi della Difesa nel governo Merkel, si è fatta promotrice della battaglia per consentire alle donne tedesche di conciliare famiglia e lavoro, rendendo gratuiti gli asili nido e aumentando il congedo parentale da 12 a 14 mesi (al 67% dello stipendio) se l’altro genitore usufruisce di una parte del periodo.
Sulla sua figura, però, pesano anche alcuni scandali e ombre, dalle consulenze esterne fino alle accuse di plagio. È finita nel mirino del Bundestag per appalti illeciti e c’è chi definisce le attuali condizioni dell’esercito “disastrose” perché carente di armamenti, tecnologiae finanziamenti. ‘Die Welt’ scrive che il suo invio a Bruxelles sia “una liberazione per Berlino” e si chiede se questa sia la migliore mossa per riformare l’Europa.