Domenica 25 settembre votiamo con un sistema misto tra proporzionale e collegi uninominali, con sbarramento. Ecco come funziona il Rosatellum.

Sono più di 40 milioni gli italiani chiamati alle urne. La legge Rosato, dal suo relatore Ettore Rosato, attuale vicepresidente della Camera dei Deputati, è entrata in vigore nel 2017. Ha sostituito (con parziali modifiche) le precedenti leggi elettorali Italicum e Porcellum, dichiarate parzialmente incostituzionali dalla Corte Costituzionale.

Il sistema elettorale

Con la riforma del taglio dei parlamentari entrata in vigore nel 2020, i cittadini eleggeranno i propri rappresentanti con la seguente suddivisione.

Alla Camera dei Deputati
– 147 parlamentari con il maggioritario
– 245 con il proporzionale
– 8 con il voto dei cittadini residenti all’estero

Al Senato:
– 74 parlamentari con il maggioritario
– 122 con il proporzionale
– 4 con il voto all’estero

Soglie di sbarramento

Ogni lista ha uno sbarramento nazionale del 3%, mentre le coalizioni lo hanno al 10%.
I partiti che non fanno parte di una coalizione e ottengono meno del 3% restano fuori dal parlamento.
I partiti che fanno parte di una coalizione e che prendono tra l’1 e il 3% riversano i loro voti, proporzionalmente, alle altre liste della stessa coalizione che hanno superato il 3%. I voti delle liste che rimangono sotto l’1% vanno invece completamente persi.
I partiti maggiori danno a quelli più piccoli dei collegi uninominali sicuri, assicurando loro un “diritto di tribuna”, ma possono essere ricompensati dai voti proporzionali che arrivano da chi supera l’1% senza arrivare alla soglia del 3%.

Voto disgiunto

Il voto disgiunto non è consentito: non è possibile scegliere un candidato all’uninominale non collegato all lista scelta per il proporzionale.