Il centrodestra ha vinto in tutti i ballottaggi, tranne a Vicenza. Ancona, Brindisi, Massa, Siena, Pisa e Terni alla destra. Affluenza ancora in calo: ha votato il 49,64% contro il 58,39 del primo turno.
Di Marta Foresi
I dati sui ballottaggi delle Comunali e del primo turno delle elezioni in Sicilia e in Sardegna non lasciano dubbi: per il centrodestra è stata una vittoria netta e il centrosinistra ha perso in tutti i maggiori comuni tranne che a Vicenza, dove Giacomo Possamai è il nuovo sindaco.
Negli altri sei capoluoghi al voto, ha vinto il centrodestra: Ancona, Brindisi, Massa, Siena, Pisa e Terni.
In Sicilia, Catania va al primo turno al centrodestra, mentre a Trapani la sfida è con il centrosinistra. Ragusa va al sindaco uscente Cassì, mentre Siracusa andrà al ballottaggio, ma è avanti il centrodestra.
Anche per questa tornata si è registrata una bassa affluenza: alla chiusura dei seggi alle 15 il dato definitivo del Viminale è di una partecipazione al 49,64% contro il 58,39% del primo turno.

Le reazioni dei partiti
«Risultati straordinari», ha commentato la Lega dopo l’incontro di Matteo Salvini con Silvio Berlusconi ad Arcore. Festeggia le vittorie anche Giorgia Meloni: «Il centrodestra vince queste elezioni amministrative e conferma il suo consenso tra gli italiani, il suo radicamento e la sua forza. A tutti i sindaci i miei auguri di buon lavoro».
La segretaria del Pd Elly Schlein non usa giri di parole: «Una sconfitta netta. Da soli non si vince, dobbiamo ricostruire un campo alternativo e credibile alla destra». La segretaria ha poi rinviato la missione prevista a Bruxelles, mantenendo l’incontro, in modalità online.
Il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha risposto così alle parole di Elly Schlein: «Sono convinto che Giorgia Meloni non si batta con i campi larghi, ma con un’idea diversa di Paese. Non si vince perché ci si trova per qualche ora assieme sul palco. Si vince se si elabora una proposta. Siamo disposti a dialogare con il Pd, con Schlein, ma su temi, progetti, misurandoci su delle risposte concrete ai bisogni delle comunità territoriali e di quella nazionale, senza annacquare o compromettere le nostre battaglie più significative». L’ex premier lancia poi la manifestazione a Roma del 17 giugno: «Sarà una grande occasione per dare voce e volto al disagio sociale, i protagonisti veri sarà chi non riesce a pagare il mutuo, ad arrivare a fine mese, ad avere un lavoro stabile».
Anche il leader di Azione Carlo Calenda affonda il “campo largo”: «La cosa importante è che il campo non è alternativo alla destra. Essere alternativi solo a qualcun altro non ti porta a vincere. Devi convincere gli elettori che hai in campo una proposta di governo. Quando si vanno a fare accozzaglie col M5S, che dice no a tutto, la gente non ti vota».