La grande sorpresa delle elezioni di Midterm: grazie al voto in Arizona e Nevada, i Democratici hanno superato i Repubblicani al Senato. Trump furioso per la sconfitta.
Doveva essere la grande rivincita di Donald Trump, invece, le elezioni di Midterm in America, per l’ex presidente, si sono rivelate un clamoroso flop. Contro tutti i pronostici della vigilia, i Democratici hanno vinto al Senato e ora hanno 50 seggi, ai quali si aggiunge il voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris. I Repubblicani restano fermi a 49. Alla fine del lentissimo spoglio, Catherine Cortez Masto ha vinto il seggio in Nevada mentre manca da assegnare ancora la Georgia, di cui si saprà il risultato dopo il ballottaggio del 6 dicembre. Il senatore democratico Mark Kelly ha vinto in Arizona, l’altro seggio che era rimasto da assegnare.
Quanto alla Camera, i Repubblicani hanno vinto, ottenendo una maggioranza di 212 seggi (contro i 203 ottenuti dai Democratici).
Queste elezioni di Midterm rappresentano una sconfitta importante per Donald Trump, che sperava nel trionfo repubblicano e ha visto perdere tutti i suoi candidati. Non è lo scenario che Trump aveva immaginato, non è l’«umiliazione» dei democratici e di Joe Biden evocata nei suoi comizi. Brucia soprattutto la sconfitta di Mehmet Oz (la star televisiva Dr. Oz), candidato in Pennsylvania per il Senato, battuto nettamente dal vice governatore John Fetterman. La stampa americana parla di un “Trump furioso“, ma che ha comunque confermato la sua ricandidatura alla guida della Casa Bianca.
I Governatori
Gli Stati Uuiti hanno votato anche per eleggere 35 governatori. Tra i dati più attesi, due stati che in precedenza erano governati dai Repubblicani, il Maryland e il Massachusetts, sono diventati Democratici. I Dem hanno perso in Georgia e Texas. In Florida, il governatore Repubblicano uscente Ron DeSantis è stato rieletto con un netto vantaggio, vincendo anche dove i Repubblicani andavano male da decenni, come nella contea storicamente democratica di Miami-Dade. Questo dato è molto importante perché De Santis è considerato da molti il rivale di Trump come prossimo possibile candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti.
I Referendum
In diversi stati si è votato anche su una serie di referendum popolari, le cosiddette “ballot initiatives”. In cinque stati si è votato sull’aborto, e in tutti i casi ha stravinto il fronte che chiede un accesso libero e sicuro all’interruzione di gravidanza. In California, Michigan e Vermont si è votato (con la vittoria del Sì) per inserire la protezione dell’accesso all’aborto nella costituzione statale. In Kentucky, invece, è stato rigettato un emendamento che avrebbe vietato nella costituzione statale il diritto all’aborto o il finanziamento a servizi legati ai diritti riproduttivi.
Arkansas, North Dakota e South Dakota hanno votato contro la legalizzazione della marijuana, mentre Maryland e Missouri hanno votato a favore. Il Colorado ha fatto un passo in più, approvando la legalizzazione dei funghi psichedelici.
I want to thank the young people of this nation who voted in historic numbers, just as they did two years ago.
They voted to continue addressing the climate crisis, gun violence, their personal rights and freedoms, and student debt relief.
— Joe Biden (@JoeBiden) November 10, 2022