La 16esima edizione di Apertura Gallery Weekend ha dato il via alla stagione dell’arte contemporanea di Madrid, con 95 artisti in 55 gallerie e 65 mostre, dai quartieri più centrali di Justicia e Chueca a Carabanchel, il nuovo distretto creativo della città. Un’occasione per scoprire Madrid con uno sguardo inedito.
Da Madrid: Mauro Orrico
Da 16 anni a metà settembre, Apertura Madrid Gallery Weekend attiva l’energia delle gallerie madrilene e riapre la stagione espositiva. Dall’11 al 14 settembre 2025, la rassegna ha portato in città 95 artisti in 55 gallerie e 65 mostre, visitabili anche nel mese di ottobre ed alcune fino a novembre, ad ingresso gratuito. Organizzato da Arte Madrid, associazione di gallerie private che quest’anno festeggia i suoi 25 anni di attività, con il supporto della Comunidad di Madrid, l’evento propone alcuni dei nomi più interessanti della scena artistica contemporanea spagnola e internazionale. Quartier generale di Apertura è stato il Museo Reina Sofia che ha ospitato l’evento inaugurale, ma gli spazi coinvolti hanno interessato molti quartieri della città come Lavapiés, Letras, Centro, Chueca, Salesas, Chamberí, Salamanca. In programma, attività gratuite, visite guidate, ma anche tour urbani per scoprire le opere d’arte per le strade, le piazze e gli edifici di Madrid e fornire una nuova chiave di lettura della città a visitatori e abitanti.

Da 16 anni, l’obiettivo di Apertura Madrid Gallery Weekend è quello di avvicinare e rendere accessibile l’arte contemporanea ad un pubblico vasto ed eterogeneo e non solo agli addetti ai lavori e ai collezionisti.
Fra le novità di questa edizione 2025, Apertura ha inaugurato – con Apertura Kids – un percorso d’arte tra le gallerie per bambini tra gli 8 e i 14 anni e la collettiva di scultura contemporanea organizzata da Arte Madrid nel giardino del Museo Lazaro Galdiano. Una mostra en plein air, visitabile fino al 26 ottobre, con 14 opere di artisti presenti anche nelle rispettive gallerie in città.

La creatività contemporanea invita ad esplorare la città e diviene, così, un’occasione per scoprire i volti più inediti di Madrid. Sono molte le strade del centro costellate di gallerie, come l’ormai nota calle del Doctor Forquet alla Latina dietro il museo Reina Sofia, o la zona circonstante calle Barquillo, a Chueca. Ma non mancano i quartieri più periferici, come Carabanchel, dove i costi inferiori degli immobili hanno portato in questi ultimi anni artisti, galleristi e designer ad aprire spazi di residenza e nuovi centri culturali.
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Anche in questa 16esima edizione, la scelta delle gallerie madrilene è stata eterogenea ed indipendente, con uno sguardo particolare rivolto agli artisti spagnoli attivi dal dopoguerra ad oggi. In Calle Serrano, la strada del luxury-shopping, Opera Gallery ospita fino al 18 ottobre la mostra Obels – Rubat: A Dialogue che riunisce le pratiche apparentemente contrastanti di Julien Rubat e Pieter Obels, rivelando tuttavia un’armonia avvincente, tra le opere di carta, collage e pigmenti di Rubat e l’acciaio Corten industriale di Obels. Al piano superiore, sono esposte le fotografie coloratissime del regista Pedro Almodovar.


Il raffinato e cosmopolita quartiere di Justicia ospita gallerie come la storica Elvira González con la mostra su Fernando Mignoni (visitabile fino all’8 novembre), l’elegante Galleria Cayón che espone una retrospettiva dedicata a Miró (fino al 31 ottobre), e la più indipendente Travesía Cuatro che fino all’11 novembre presenta le opere di Donna Huanca e quelle di Joeun Kim Aatchim.


Nel quartiere Lgbtq friendly di Madrid, Chueca, la Galleria Max Estrella indaga i rapporti tra arte, tecnologia e scienza, nella mostra Panoramic di Daniel Canogar che esplora la continuità tra i dispositivi ottici storici e le tecnologie contemporanee di rappresentazione e controllo.
Nel quadrante sud-est di Madrid, invece, a Carabanchel, il capannone di un ex deposito di taxi è diventato Galleria Veta, la più grande della città con i suoi tremila metri quadrati. Fino all’8 novembre, ospita le retrospettive Mi gente e La luz di Eduardo Sarabia e Ice breaker di Erik Parker.


Nell’area residenziale di Prosperidad, la storica Galleria di Álvaro Alcázar, presenta la mostra Cuaderno de bitácora (Diario di bordo, ndr) dell’artista newyorkese Matthew Benedict, che affronta, come suggerisce il titolo, una serie di racconti a tema nautico e costiero. Un diario pittorico personale, in cui l’artista riversa i suoi ricordi, i suoi interessi e il suo amore per la storia, i miti e la letteratura.

Nonostante la recente chiusura di alcune storiche gallerie, come Lucía Mendoza, la scena artistica contemporanea di Madrid appare vivace e in continua evoluzione, con nuove aperture come Bombon Projects, Villa Magdalena e Artizar, e Madrid si conferma fulcro della creatività emergente europea e mondiale. Lo confermano le parole del nuovo presidente di Arte Madrid e titolare della Galleria Ehrhardt Flórez, Pablo Flórez: “La sensazione di cauto ottimismo è reale. Nel panorama generale di stallo, la Spagna sembra emergere da una periferia geografica, e, grazie anche alle ottime gallerie presenti nella capitale, sta acquistando peso e centralità nella vita culturale europea. La presenza costante in città di pubblico internazionale ha aperto un nuovo mercato per l’arte contemporanea”.
www.spain.info
www.artemadrid.com
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