Il ministro dell’economia, Giovanni Tria, si è arreso alle richieste di Luigi di Maio e Matteo Salvini: la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) indicherà un rapporto tra deficit e Pil al 2,4% per tutti e tre gli anni 2019, 2020 e 2021. Dopo le tensioni degli ultimi giorni tra il ministro che puntava al mantenimento del deficit all’1,7%, l’accordo è stato raggiunto.
Ci saranno il reddito di cittadinanza e l’amento per le pensione minime a 780 euro: il costo del provvedimento ammonta a 10 miliardi di euro. Secondo i calcoli del M5s, riguarderà 6,5 milioni di persone che ora sono sotto la soglia di povertà.

La flat tax comincerà dalle piccole imprese: arriva un prelievo fisso del 15% per chi dichiara fino a 65mila euro, una misura che di fatto è un allargamento del fisco forfettario. Per gli altri, si arriverà alle due aliquote del 23% (fino a 75mila euro di reddito) e del 33% (oltre tale livello).

C’è il superamento della Legge Fornero che, secondo i sondaggi è il tema più atteso della manovra: la possibilità di andare in pensione anticipatamente – attraverso un meccanismo di quota 100 – riguarderà almeno 400 mila persone. Il costo è di 8 miliardi e per la maggioranza si tradurrà in altrettanti posti di lavoro per i giovani.

Le grandi opere saranno sottoposte ad un riesame, attraverso un’attenta analisi costi-benefici.

Arrivano un miliardo e mezzo di euro per i truffati dalle banche.

C’è un capitolo energetico che si propone l’obiettivo del governo “di arrivare al 2050 con un sistema energetico alimentato solo da fonti rinnovabili e sostenibili”.

COME SARA’ FINANZIATA LA MANOVRA

La manovra sarà finanziata tutta in deficit, con le risorse provenienti dal debito che sale al 2,4%Per il resto, sarà finanziata in piccola parte dalla pace fiscale che prevede la chiusura delle cartelle Equitalia e che avrà un impatto una tantum sui conti. Una bozza del Def indica una soglia per il condono fino a 100 mila euro: questo è l’accordo raggiunto dopo la contrarietà del M5S alla proposta leghista di estenderla ad un milione di euro. Ci sono poi i tagli alla spesa pubblica, ma i dettagli non sono ancora stati resi noti.

Le misure per il momento sono solo annunci: si tratta infatti di una Nota di aggiornamento al Def, base della manovra che sarà presentata entro il 20 ottobre quando saranno resi noti tutti i dettagli.

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LA REAZIONE DEI MERCATI

I mercati bocciano le misure. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund, termometro del “rischio Italia” percepito dagli investitori sfonda la quota dei 280 punti. Piazza Affari crolla a – 4% e lo spread sale a 162 punti base dai 126 della chiusura di ieri. Pesanti tutti i titoli del credito, affossati dalle vendite che procedono in parallelo con quelle sui titoli di Stato.

LA REAZIONE DEI PARTITI

Di Maio e Salvini parlano di una “Manovra del cambiamento” e il M5S ha festeggiato in piazza il risultato. Il leader leghista ha detto: “Se l’Europa ci boccia avanti comunque, i mercati se ne faranno una ragione”, ma Di Maio frena: “Non vogliamo scontro”. Le misure sono state bocciate da tutte le opposizioni. “La manovra è una scelta folle” per Forza Italia. “Saranno i giovani a pagare le conseguenze” per il Partito Democratico. Per il commissario agli Affari economici dell’Ue Moscovici: “Se Paese si indebita si impoverisce. Ma continueremo il dialogo”. Per Carlo Cottarelli: “Per essere chiari: finanziare le nuove misure (reddito di cittadinanza, taglio tasse e controriforma pensioni) in deficit vuol dire finanziarle prendendo comunque soldi dalle tasche degli italiani, non con tasse ma … in prestito”.