Sono i tre Paesi con più vaccinati e meno contagi, ricoveri e decessi (seppure in crescita in Italia). Mentre la quarta ondata travolge l’Europa dell’Est (dove meno del 30% è immunizzato) e il boom di contagi spaventa Austria e Germania.

La quarta ondata di contagi da Covid-19 non rallenta e spaventa l’Europa e il mondo. Tre Paesi europei si distinguono, però, per essere riusciti a contenere finora la nuova ondata, grazie ai tassi più alti di vaccinazione. L’Italia è uno di questi: il 75,2% della popolazione totale (pari all’83,8% degli over 12) ha completato il ciclo e le misure anti-Covid (come le mascherine nei luoghi chiusi) sono ancora in vigore, così come il Green Pass, obbligatorio anche nei luoghi di lavoro. Il risultato, fino ad oggi, sono poche decine di morti al giorno (ieri 60 decessi contro i 1.211 della Russia, il dato più altro da inizio pandemia) mentre crescono i contagi (ieri 7.891 nuovi casi), ma considerando anche l’altissimo numero di tamponi effettuati dai non vaccinati. I dati dei ricoveri sono sotto controllo con le terapie intensive occupate al 4%, ben al di sotto della soglia critica, con alcune regioni “osservate speciali”, come Lombardia e Lazio. In Italia, però, preoccupa il caso del Friuli Venezia Giulia – che ha già numeri da zona gialla, come ha dichiarato il governatore leghista Fedriga – con Trieste, la città diventata il simbolo delle proteste no vax e no Green pass, con il record nazionale di nuovi casi. Nella regione, il tasso di positività ha superato ieri il 10% tra i tamponi molecolari (in Italia è stato dell’1,7%).

Meglio di noi fa la Spagna con l’81% della popolazione che ha completato il ciclo di vaccinazione. I nuovi casi sono poche migliaia e al momento l’unica misura restrittiva in vigore nel Paese è quella dell’obbligo dell’uso della mascherina all’interno dei locali al chiuso.

I dati migliori d’Europa sono però in Portogallo: qui l’86% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale e di Covid, nel Paese, quasi non si parla più. Nell’ultima settimana, la media giornaliera di nuovi casi è stata di appena 700 positivi e ad oggi sono circa 300 i ricoverati in tutto il Paese con meno di 70 persone in terapia intensiva.

Il boom di contagi nell’Est Europa
Grafica: SkyTg24

La situazione più grave è nei Paesi dell’Est, in particolare in Bulgaria, Polonia e Romania che registrano tassi di vaccinazione molto bassi e migliaia di nuovi contagi ogni giorno. I governi di Sofia e Bucarest, in particolare, hanno reintrodotto il coprifuoco e dichiarato di dover inviare all’estero i malati, perché gli ospedali sono pieni, a fronte di un tasso di vaccinazione intorno al 30%.

L’Austria, che ha immunizzato meno del 65% della popolazione, ha introdotto da lunedì il lockdown per i non vaccinati, che non possono accedere a nessuna attività sociale, culturale e commerciale, mentre per lavorare dovranno dimostrare di avere effettuato un tampone con esito negativo.

Anche la Germania vive un’impennata di nuovi casi: il Paese deve fare i conti con l’alto numero di no vax (oltre il 30% della popolazione), mentre ieri è stata superata la quota di 50mila nuovi casi in un giorno. E un segnale drastico è arrivato da Berlino, dove il Senato locale ha deciso di tenere fuori dai bar, ristoranti, cinema ed eventi pubblici i non vaccinati, annunciando che il test negativo non sarà più valido sopra i 18 anni. La Baviera ha decretato lo stato d’emergenza per la crescita «preoccupante» del numero di casi di Covid e nel Paese si parla, per la prima volta, di pass vaccinale o tampone negativo anche per lavorare, come in Italia. Il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert ha affermato: “La nostra quota di vaccinati non è sufficiente contro il virus. Con un 10-15% di vaccinati in più, l’incidenza sarebbe più bassa. Come mostrano i dati di Spagna, Portogallo e Italia”, ha affermato.