63 milioni di euro in ricoveri e 780 milioni in tamponi (al mese): è il costo che lo Stato paga per i contrari al vaccino. A cui si aggiunge il rischio a cui espongono l’intera collettività che possa esplodere anche in Italia la quarta ondata (che sta travolgendo l’Est Europa).

Quanto costa un no vax ai contribuenti italiani? La domanda torna prepotentemente ogni giorno in cui vediamo cortei che bloccano (e a volte devastano) le città, mentre la quarta ondata (dei non vaccinati) travolge l’Est Europa e da Singapore arriva la svolta, che in tanti auspicano anche in Italia: dal prossimo 8 dicembre, lo stato non pagherà più le cure mediche ai No Vax.

Partiamo da un dato: 8 milioni di italiani (vaccinabili) mancano ancora all’appello.

Il costo per il ricovero dei non vaccinati che si ammalano di Covid (pari ad oltre il 93% degli attuali ricoverati) è di quasi 64 milioni di euro in un mese, oltre 750 milioni all’anno nel lungo termine. Il “conto salatissimo” è a carico del Servizio Sanitario Nazionale e quindi delle Regioni, che utilizzano le tasse pagate dai contribuenti. I dati emergono dallo studio dell’Alta scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell’Università Cattolica.
Entrando nel dettaglio, per ogni ricovero la spesa è di circa 709 euro nei reparti ordinari, mentre per la terapia intensiva è di 1.680,59 euro. La “dittatura sanitaria” – come la chiamano i no vax e no Green Pass – ricordiamo che garantisce i servizi di ricovero, gratuitamente, a tutti.

Poi c’è il tema dei tamponi. Con il Green Pass obbligatorio anche per lavorare, è necessario un numero di tamponi fino a 5 volte in più l’andamento registrato fino al 15 ottobre (prima che il Green Pass diventasse obbligatorio). Il prezzo calmierato (dallo stato) di 8 euro per gli under 18 e di 15 euro per gli over 18, implica una spesa media di 21 milioni di euro al giorno. Se proiettati a 30 giorni (arrivando così alla cifra di 780 milioni al mese) superano di gran lunga il fondo per i farmaci innovativi oncologici stanziato per il 2021, come ha sottolineato il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Altems.
Si tratta di cifre insostenibili per lo Stato, che stanno spingendo il governo ad escludere i tamponi dal Green Pass, come ha anticipato il consigliere del ministero della Salute Walter Ricciardi

È necessario ricordare che una dose di vaccino Pfizer (recentemente rincarata) costa 20 euro e vaccinare tutti i non vaccinati costerebbe 160 milioni.

Ai costi di vaccini e tamponi, vanno aggiunte altre spese: quelle pagate direttamente dai cittadini, ad iniziare dai commercianti di Milano e delle altre città coinvolte dalle manifestazioni No Vax che da oltre 10 sabati stanno polverizzando gli incassi di negozi e attività, che hanno già pagato il prezzo altissimo delle chiusure.
A queste cifre, vanno sommati – inoltre – i danni che i cortei hanno provocato in queste settimane (come la devastazione della sede della Cgil di Roma) e l’enorme dispiegamento di forze di polizia nelle piazze e per le strade, con le relative spese. Per non parlare del clima di violenza e paura, in cui vive chi si espone: non si contano più, ormai, i casi di minacce sui social e aggressioni fisiche contro giornalisti, scienziati e medici.

Poi ci sono i costi legati alla salute pubblica. Non vaccinarsi significa esporre al rischio di ammalarsi (e quindi di morire) le persone molto fragili che non possono vaccinarsi. Rifiutare il vaccino vuol dire anche contribuire a far correre il virus, con la potenziale nascita di nuove varianti che i vaccini potrebbero non contrastare, e favorire l’esplosione della quarta ondata che sta già travolgendo l’Est Europa, dove la campagna vaccinale è ferma appena al 30% della popolazione.