È boom di contagi nei Paesi dell’Est Europa: oltre 500 decessi al giorno e ospedali pieni in Bulgaria e Romania. L’Austria verso il lockdown per i non vaccinati. A Londra, nel “Piano B” c’è il pass vaccinale per gli eventi. La Russia chiude per 9 giorni.
Tutti i Paesi dell’Europa orientale, ma non solo, sono alle prese con un importante aumento dei contagi, ricoveri e decessi da Covid-19. Si tratta di stati in cui la campagna vaccinale è molto indietro: Ucraina, Romania, Polonia, Bulgaria, Bielorussia, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno fatto registrare negli ultimi giorni numeri allarmanti. Va male anche in Russia, Regno Unito e Austria, dove torna lo spettro del lockdown.
Est Europa: I dati sui vaccini
Sia in Romania che in Bulgaria, i governi hanno comunicato che gli ospedali sono quasi pieni.
In Romania, in media, nell’ultimo mese, il virus ha ucciso una persona ogni 5 minuti. Da settimane si registrano bilanci tra i 15 e i 20mila nuovi contagi quotidiani. Il Paese è agli ultimi posti nella Ue per percentuale di popolazione immunizzata, finora intorno al 30%. Bucarest ha deciso di reintrodurre, da lunedì 25 ottobre, il coprifuoco notturno e nuove severe misure restrittive, con pass vaccinali per gran parte degli spazi pubblici.
In Bulgaria, il governo ha annunciato di dover inviare all’estero i malati di Covid-19. Il governo di Sofia ha disposto, da giovedì 21 ottobre, l’entrata in vigore dell’obbligo di green pass. Anche qui, il tasso di vaccinazione è molto basso: meno del 20% degli abitanti ha completato il ciclo vaccinale.
In Austria – dove solo il 62% ha completato il ciclo vaccinale – si torna a parlare di lockdown, ma solo per i non vaccinati. Il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg ha detto: «Stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati, la maggior parte dei pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati contro il Covid-19: deve essere chiaro a queste persone che hanno una grande responsabilità, abbiamo troppi procrastinatori ed esitanti, troppi che non sono riusciti a farsi vaccinare, vaccinatevi».
Anche nel Regno Unito l’epidemia torna a spaventare. I nuovi contagi sono circa 40mila al giorno anche se il numero dei morti e dei ricoveri, per il momento, è sotto controllo, grazie ai tanti vaccinati. La campagna di immunizzazione, tuttavia, ha subito una forte frenata e fino ad oggi i britannici vaccinati sono meno dell’80%. A far volare i contagi hanno contributo però la fine di ogni misura anti-Covid e il ritardo nella vaccinazione dei più giovani. Così, dopo la contrarietà iniziale, ora il premier Johnson pensa a un “piano B”, con passaporti vaccinali per gli eventi con grande afflusso di persone e l’obbligo di indossare le mascherine in alcuni luoghi.
In Polonia nell’ultima settimana i contagi da coronavirus sono cresciuti di quasi l’85%. A Varsavia solo il 55% è totalmente immunizzato e il governo, guidato da una coalizione di destra radicale, è tornato a parlare di emergenza sanitaria, invitando la popolazione a vaccinarsi.
In Ucraina si registrano da giorni oltre 500 decessi quotidiani, ovvero il record dall’inizio della pandemia. L’incidenza dei contagi – spinti dalla prevalenza della variante Delta – è aumentata a 15.579 casi ogni 100mila abitanti (in Italia è di 29). Le autorità sanitarie hanno sottolineato che il 97% dei ricoverati non è vaccinato, ma il tasso d’immunizzazione del Paese è ancora estremamente basso: solo il 15% della popolazione ha ricevuto due dosi.
La situazione è simile in Montenegro e Bosnia-Erzegovina, tutti Paesi con percentuali basse di immunizzati.
La Repubblica Ceca, dove comunque più della metà della popolazione è vaccinata, valuta nuove restrizioni dopo che negli ultimi giorni ha superato la media di 3mila casi in 24 ore.
È tornata in lockdown la Lettonia, con chiusura delle attività, stop alle scuole e coprifuoco.
In Russia, Putin ferma il lavoro dal 30 ottobre al 7 novembre. L’appello del presidente in tv è stato molto netto: «Vaccinatevi, non capisco tanta diffidenza». Il Paese è nel pieno di una nuova ondata di contagi e di decessi, con oltre mille morti al giorno e solo il 32% dei 146 milioni di russi completamente vaccinati (con Sputnik V). A Mosca gli over 60 sono già in lockdown.
Va meglio in Ungheria: l’incidenza è di 815 casi ogni 100mila abitanti e il ritmo dei contagi aumenta molto più lentamente rispetto agli stati vicini. Budapest, però, a differenza degli altri Paesi dell’Est, ha completamente vaccinato il 60% della popolazione.
In Europa, la situazione migliora nei Paesi con il più alto tasso di vaccinazione: in Italia, Spagna e Portogallo – stati sulla soglia del 90% di vaccinati – il rischio Covid, ad oggi, è classificato come “basso”. Nel nostro Paese, nelle ultime 24 ore, i nuovi casi sono stati 4.598 e i decessi 50, con un tasso di positività dello 0,9%. (Foto copertina: A. Van Veen – Unsplash)