I palcoscenici virtuali incontrano quelli reali del Mattatoio e del Teatro Argentina: torna a Roma per la terza volta, dal 2 al 4 ottobre, Digitalive, la sezione del Romaeuropa Festival curata da Federica Patti e dedicata alle interazioni tra performance e ambienti digitali. Il programma di quest’anno include una ricca selezione di produzioni cross-over tra musica elettronica, performance, video, realtà aumentata e realtà virtuale, scienze e arti visive.

Il calendario degli eventi online presenta il coreografo Alexander Whitley, la musicista canadese Myriam Bleau con l’avatar La Turbo Avedon, l’artista Mara Oscar Cassiani, il coreografo francese Éric Ming Cuonge, il danzatore palestinese Mumem Khalif. Il palcoscenico fisico di Digitalive invece sarà calcato da Quayola, in prima assoluta al Teatro Argentina, e al Mattatoio con il live fra musica e intelligenza artificiale di Lorem, la musica di Salò, Stefano Pilia e Massimo Pupillo.

Quayola, Transient

Cosa vedremo e cosa sarà Digitalive 2020? A poche ore dall’inizio della rassegna, abbiamo incontrato la curatrice Federica Patti.

Come descriveresti “Digitalive”? Un festival nel festival, una rassegna, un percorso?
Io descriverei DL come una dimensione parallela, una fessura nello spaziotempo… ma credo sia più corretto usare il termine “rassegna” .

Filo rosso di questa edizione è il “gemello digitale”. Di cosa si tratta e in che modo è presente a Romaeuropa?
Daimon, alter ego, ombra, anima, doppio, specchio, doppelganger, angelo, altro, fenomeno, avatar, copia: un gemello digitale è la rappresentazione virtuale “tal quale” di un’entità fisica, vivente o non, di una persona o di un sistema complesso. Gli spettacoli in programma a DL 2020 sembrano portare in scena e dialogare con alter ego virtuali, fantasmi la cui presenza palpabile può essere evidenziata in tutte le fasi del processo creativo – la composizione musicale, il disegno luci, il tessuto coreografico, l’impianto scenico, la stesura drammaturgica: l’apparato tecnologico si costituisce come firma co autoriale, in stretta e vitale collaborazione con gli artisti e gli attori; essenza perturbante eppure incisiva, evanescente ma pivotale, conditio sine qua non dell’esistenza stessa dell’opera.

Eternity Be Kind, Myriam Bleau | LaTurbo Avedon

Digitalive è una sorta di evoluzione di Digitalife che per 8 anni è stato il progetto espositivo di Romaeuropa. Cosa è cambiato in questi anni e come si è evoluto il progetto?
L’accelerazione tecnologica continua a rivoluzionare il concetto di live (de visu), lasciando emergere anche nel quotidiano un alto gradiente di liveness. La relazione simbiotica con dispositivi personali onnipresenti e interconnessi permette una “esibizione” individuale continua e annulla la percezione delle differenze fra agire umano e non. DIGITALIVE – la sezione proposta e prodotta da Romaeuropa festival e da me curata, dedicata alle arti multimediali performative volta a cogliere l’attimo, mostrare quel che c’è di nuovo nella vasta area di contaminazione fra scienze, media, musica e arti visive. DL porta letteralmente in scena l’innovazione artistica e la creatività emergente, capace di cogliere le nuove prospettive e rispondere ad esigenze non convenzionali, presentando in maniera innovativa spettacoli in cui la danza, la musica, i new media si fondono, su un palco reale e su uno virtuale. Rivolto in particolar modo alle giovani realtà emergenti, DL cercherà di disegnare paesaggi virtuali, visioni di futuro descritte attraverso il dialogo e il confronto intergenerazionale e intramediale, fra giovani artisti e stelle di fama internazionale.

Il programma quest’anno si divide in palcoscenici virtuali e reali. Ci sono corpi virtuali – come l’avatar La Turbo Avedon che si esibirà con Myriam Bleau – ma c’è anche molta musica, immagini e tecnologia dal vivo. Che edizione sarà e cosa dobbiamo aspettarci?
I linguaggi internet based sono sempre stati al centro della programmazione del palco virtuale di DL – che ha visto in questo senso esibirsi Elisa Giardina Papa sul sito di REf due anni fa, e vede quest’anno ben 4 eventi online.
Andrà in scena un percorso di forme espressive crossover, tra analogico e digitale, tra naturale e artificiale, umano e post umano. Digitalive è un percorso interamente dedicato alle live media performance teso a superare ogni categoria disciplinare o classificazione di genere con l’obbiettivo di mostrare le innovazioni del vasto ambito di contaminazione fra scienze, media, musica, arti performative e arti visive.

Come l’emergenza covid ha influito nella definizione del palinsesto di Digitalive?
L’attuale condizione emergenziale ha accentuato i sintomi di una rivoluzione estetica già in atto, rendendo urgente la definizione di live media performance quale operazione artistica, sistema complesso in atto in cui le tecnologie svolgono un ruolo da protagonista, da considerarsi come specifico settore di produzione artistica. Così come l’individuazione di standard qualitativi specifici per i contenuti e le composizioni incentrate su strumenti quali streaming, realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale, social media. DL ha sempre lavorato in questa direzione, cosa che ci ha permesso di “farci trovare preparati” alle difficoltà presentate dall’emergenza. Abbiamo preferito inoltre concentrare le energie e la cura verso progetti sperimentali aperti e accoglienti al pubblico, e abbiamo confermato l’ampio spazio che è sempre stato dedicato alle produzioni italiane.

Alexander Whitley, Digital Body

Tre invece sono gli appuntamenti volti ad indagare le nuove tendenze in ambito musicale..
Massimo Pupillo presenta un nuovo live intimista e viscerale, composto durante la profonda trasformazione personale che ha caratterizzato gli ultimi mesi della sua vita. The Black Iron Prison è il titolo del suo primo album solista in uscita a Novembre per Subsound records.
Stefano Pilia invece porta a DL il live del suo ultimo disco per chitarra solista, pubblicato dalla prestigiosa etichetta Die Schachtel: un viaggio simbolico e alchemico ispirato dalla Divina Commedia di Dante e dal rituale della Nekya (l’evocazione dei morti raccontata nel libro IX dell’Odissea di Omero).
Salò aka Emiliano Maggi, Toni Cutrone / Mai Mai Mai, Giacomo Mancini, Stefano Di Trapani e Cosimo Damiano è una band sperimentale, tappa di un nuovo Rinascimento Romano “sognante e decadente”, come loro stesso lo definiscono e di cui sono orgogliosi portavoce.

Il programma completo di Digitalive 2020
www.romaeuropa.net

 

Di Mauro Orrico
Salentino di origine, romano di adozione, è laureato in Scienze Politiche (La Sapienza) con Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Ha lavorato per Rai3 e La7d. Da 14 anni è anche organizzatore di eventi di musica elettronica e cultura indipendente. Nel 2014 ha fondato FACE Magazine.it di cui è direttore editoriale..