I diritti lgbt, l’eutanasia, il diritto di famiglia, le nuove norme sulla procreazione assistita, le politiche di genere. Sono temi che interessano, più o meno direttamente, milioni di italiani che votano e scelgono i loro candidati in Parlamento anche sulla base delle proposte che la politica fornisce sui cosiddetti temi “sensibili”. Ma cosa prevedono i programmi dei partiti in corsa il prossimo 4 marzo? Ecco una sintesi, per ognuna delle liste e delle coalizioni in campo.
IL CENTROSINISTRA
PARTITO DEMOCRATICO
Il programma del Pd parla di “reato” di omofobia e transfobia, ma non si specifica quali siano le misure da adottare. Si parla di riforma dell’istituto delle adozioni: “Occorre modificare la legge sulle adozioni ferma al 1983, in quanto non tiene conto delle evoluzioni sociali e del diritto di famiglia”. Una formula ambigua che non chiarisce se si intenda aprire anche ai/alle single e alle coppie gay. Il programma del Pd prevede “il rifinanziamento del fondo per i centri antiviolenza“, ma non si parla di educazione alle differenze e all’affettività nelle scuole.
Non sono state accolte le proposte avanzate dalla minoranza Pd: riscrittura della legge sulla procreazione assistita, matrimonio egualitario, la riforma della legge sulla transizione di genere, la fine delle mutilazioni genitali sui bambini intersex. Temi che molto difficilmente saranno oggetto di politiche di governo, sia per la contrarietà dei “cattodem” interni che degli alleati cattolici della lista di centro di Beatrice Lorenzin, eredi dell’Ncd di Angelino Alfano che, durante il dibattito sulle Unioni Civili, imposero e ottennero dal Governo Renzi l’eliminazione della stepchild adoption e la riforma del testo Cirinnà inizialmente concordato con Sinistra Italiana e M5S.
Promettono sostegno alle politiche lgbt, lotta alle discriminazioni e scelte laiche sui temi etici i candidati governatori per il centrosinistra Nicola Zingaretti nel Lazio e Giorgio Gori in Lombardia. Quest’ultimo ha dichiarato, tuttavia, di essere favorevole alla stepchild adoption, ma contrario al matrimonio egualitario.
+ EUROPA CON EMMA BONINO
Si parla di superamento della Legge 40 (che va “bonificata dagli ultimi residui della regolamentazione imposta a metà degli anni 2000”), di una “procreazione libera e responsabile” e di “nuove famiglie“, con la riforma del diritto di famiglia che superi tutte le discriminazioni, anche per quanto concerne il matrimonio e le adozioni. Il candidato Yuri Guaiana ha promesso la depenalizzazione della Gpa e l’apertura alle donne single e lesbiche.
Non c’è nessun riferimento alle politiche per le persone transessuali e intersessuali né ad una legislazione contro l’omo-transfobia.
+Europa parla di legalizzazione e regolamentazione delle droghe e del riconoscimento dello ius culturae.
Anche +Europa è in coalizione con il PD e con Civica e Popolare di Beatrice Lorenzin che esprimono posizioni piuttosto lontane sui temi etici e i diritti civili. Così come sull’eutanasia che +Europa propone: una norma già proposta dal M5s durante il dibattito sul Biotestamento, ma bocciata da tutti i partiti con l’eccezione di Si – Mdp, minoranza Pd e 5Stelle.
MOVIMENTO 5 STELLE
Nel programma nazionale del M5S si parla poco di temi etici e politiche per le persone lgbt, nonostante il M5s abbia contribuito all’approvazione della legge sul Biotestamento e proposto la legalizzazione dell’eutanasia, bocciata in parlamento. Nel 2013 ha proposto una legge contro l’omo-transfobia, mai calendarizzata né discussa dalle Camere.
Nell’area dedicata alla Salute del programma del M5s, si parla di “garantire la procreazione medicalmente assistita a tutte le coppie, senza creare discriminazioni di sorta tra la fecondazione autologa e quella eterologa”. I 5 Stelle promettono la “piena attuazione del piano nazionale antiviolenza“, l’istituzione nelle scuole di percorsi di contrasto al bullismo, al cyberbullismo e a ogni forma di discriminazione oltre che di educazione alla parità di genere, all’affettività e alla sessualità consapevole. Nel capitolo sulla scuola, il M5S propone l’eliminazione della parità tra scuole pubbliche e private, con lo stop dei finanziamenti agli istituti paritari.
Molto più articolato è invece il programma regionale del M5s nel Lazio con la candidata Roberta Lombardi che dedica dieci cartelle al tema “Diritti”. Alla stesura del testo ha contribuito Cristina Leo, attivista e referente del Tavolo Diritti Civili del M5s. Si promette sostegno e accoglienza delle persone lgbtquia, una legge regionale contro tutte le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e al genere. Si propone un tavolo permanente di dialogo con le associazioni, di sostegno all’iter psicologico e medico per il cambio di genere delle persone trans, con un sostegno economico nelle cure e aiuti per l’inclusione lavorativa. Si parla di tutela dei bambini intersessuali, informazione e prevenzione su Hiv e Malattie Sessualmente Trasmissibili, campagne di sensibilizzazione nelle scuole, istituzione del “doppio libretto” per le persone transgender nelle Università pubbliche e private. Si parla inoltre di anziani lgbtqia e tutela delle donne trans, detenute nel carcere maschile di Rebibbia, con corsi di formazione sull’identità sessuale negli istituti di pena.
Ha espresso sostegno alle tematiche lgbt anche il candidato alla presidenza della Regione Lombardia del M5S Dario Violi che ha dichiarato “ridicolo il Pirellone con la scritta Family Day, fatto da persone che hanno 3 divorzi alle spalle” e ha promesso politiche regionali contro tutte le discriminazioni, consultori pubblici laici, campagne di informazione e prevenzione contro le MST.
LIBERI E UGUALI – CON PIETRO GRASSO
È uno dei programmi più completi quello di Liberi e Uguali. Leu parla di «necessità di riformare nel suo complesso il diritto di famiglia, che deve essere declinato al plurale, parlando di “famiglie”». Propone il matrimonio egualitario, afferma il diritto all’omogenitorialità anche per le persone dello stesso sesso e propone una migliore educazione e lotta all’omo-transfobia “per inasprire le pene e renderle efficaci per chi commette violenze con l’aggravante della discriminazione”. Si riconoscono i diritti delle persone transessuali, “per troppo tempo dimenticate dalla politica. È necessario percorrere la strada della depatologizzazione della condizione trans”. Non si parla invece di Pma per le coppie di donne, né di Gpa.
Ha espresso pieno sostegno alle battaglie lgbt e un’impostazione laica sui temi etici anche il candidato di Leu alla Presidenza della Regione Lombardia, Onorio Rosati che si è dichiarato favorevole sia al matrimonio egualitario che alle adozioni. Nel Lazio, invece, ricordiamo che Leu è in coalizione con il centrosinistra e sostiene il candidato unico Nicola Zingaretti.
POTERE AL POPOLO
La lista di sinistra radicale Potere al Popolo (Pap) parla di diritti civili in riferimento ad una società, schiacciata da un sistema di potere – capitalista – e da un patriarcato. Si parla di una legge contro l’omotransfobia, matrimonio egualitario, adozioni anche per le coppie lgbt. Il programma di Pap parla anche dei diritti delle persone intersex, con il divieto delle mutilazioni genitali su* bambin* intersessuali prima che possano capire la loro identità di genere. Inoltre, il testo parla di lotta alla “diffusione dell’HIV attraverso la promozione della contraccezione rendendo disponibili a tutte e tutti le nuove tecniche di prevenzione”.
IL CENTRODESTRA
F.I. – LEGA – FRATELLI D’ITALIA
È completamente assente qualsiasi riferimento alle persone Lgbt e alle loro istanze nel programma dei quattro partiti che compongono la coalizione di centrodestra. Nei 10 punti sottoscritti da Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini non si parla di temi etici, se non in chiave fortemente conservatrice. Negli ultimi giorni i tre leader hanno annunciato la volontà di eliminare, o almeno modificare, la legge sulle Unioni Civili.
Le destre italiane appaiono così sempre più distanti da quelle europee che in Spagna e nel Regno Unito hanno approvato rispettivamente le Unioni Civili con il governo Aznar e il matrimonio egualitario con Cameron.
L’unico accenno alle “pari opportunità” è riferito alle donne solo in quanto madri e in ambito familiare. Il programma del centrodestra propone la revisione del reato di tortura, approvato lo scorso luglio con i voti contrari proprio di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. E si parla di migranti, ma in chiave securitaria con il “rimpatrio di tutti i clandestini” e la bocciatura dello Ius Soli. E non poteva mancare il Gender, famigerato fantasma agitato dagli oppositori dei diritti delle persone lgbt e delle loro famiglie: la destra promette la “difesa della famiglia naturale, lotta all’ideologia gender e sostegno alla vita”.
L’ESTREMA DESTRA
L’estrema destra punta sulla “visione dello Stato sui princìpi e i valori della Civiltà cristiana”. La difesa della vita e la tutela della famiglia tradizionale, in primis. Si propone l’abolizione dell’aborto, il rifiuto di eutanasia e pratiche affini. Netto è il No ai modelli alternativi alla “famiglia naturale” e allo ius sanguinis.