Con il 53,8% Elly Schlein ha battuto a sorpresa Stefano Bonaccini (46,2%). È la prima donna alla guida del Pd. Per il New York Times è “La donna che scuote la politica italiana”.

La deputata ed ex vice presidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico, la prima donna a guidare il partito. La scorsa domenica 26 febbraio, ha vinto a sorpresa le primarie contro Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e grande favorito da tutti i pronostici e i sondaggi. Schlein ha ottenuto il 53,8% e ha vinto nettamente in quasi tutte le grandi città, Bonaccini si è fermato al 46,2%. Quanto all’affluenza, sono stati raccolti oltre 1,1 milioni di voti, un dato superiore alle aspettative del partito e non troppo distante da quello del 2019, quando le primarie incoronarono Nicola Zingaretti con 1,569 milioni di votanti.

Chi è Elly Schlein

Per il New York Times è “La donna che scuote la politica italiana”: è questo il titolo di un lungo “ritratto del sabato” del celebre quotidiano americano. “È difficile incarnare il cambiamento in Italia più della signora Schlein”, si legge nel pezzo firmato dal corrispondente da Roma del quotidiano newyorkese, Jason Horowitz. Con la sua vittoria alle primarie del Pd, “ha catapultato l’Italia, che a lungo è sembrata un Paese per vecchi, in un territorio nettamente diverso”.

Elly Schlein è nata in Svizzera, figlia di madre italiana e padre americano, e vive stabilmente da anni a Bologna. Trentotto anni, laureata in Giurisprudenza, ha partecipato alla campagna di Barack Obama. Il suo manifesto è: “Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna. Non siamo uteri viventi, ma persone coi loro diritti”.

Schlein è stata europarlamentare, vice presidente dell’Emilia-Romagna e dal 2022 è deputata. Dichiaratamente bisessuale, ha una compagna. Ribadisce che “non abbiamo bisogno solo di una leadership femminile, ma di una leadership femminista”. E rilancia la sua battaglia per reintrodurre le protezioni nel mondo del lavoro, tassare i ricchi, riconnettersi con i sindacati, investire nell’economia green e spingere per i diritti gay e dei migranti. “La sinistra ha perso nel momento in cui è diventata timida” sui diritti civili e sociali, è la sua convinzione.

Elly Schlein

“Sono immensamente grata, perché insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Anche stavolta non ci hanno visto arrivare”, ha detto Elly Schlein dopo la vittoria. “Il popolo democratico è vivo: il mio è un mandato chiaro a cambiare davvero. Le priorità sono il contrasto a ogni forma di disuguaglianza, il diritto a un lavoro dignitoso, la necessità di affrontare con massima urgenza l’emergenza climatica. Saremo un bel problema, per il governo Meloni. E dobbiamo iniziare difendendo la dignità del lavoro; la scuola pubblica, nel momento in cui il governo tace di fronte ad aggressioni squadriste davanti alle scuole. Faremo le barricate contro ogni taglio della sanità pubblica, universalistica. Non ci daremo pace finché non avremo posto un limite alla precarietà”.
Schlein ha poi mandato “un messaggio caloroso a Bonaccini”, ringraziandolo “per il confronto alto che abbiamo avuto”.