Alla Milano Fashion Week, che si è conclusa il 28 febbraio, hanno sfilato anche over 40, corpi fluidi e curve differenti. La moda sta realmente cambiando?

La settimana della moda meneghina è tornata dopo due anni di stop forzato. Da Gucci fino a Giorgio Armani, la Milano Fashion Week, ha portato in passerella, dal 22 al 28 febbraio, le collezioni moda Autunno Inverno 2022 2023 con 169 appuntamenti: 67 sfilate di cui 57 fisiche e 8 digitali, 77 presentazioni (gli appuntamenti organizzati dai brand che non sfilano per la stampa e i buyer) e 9 eventi.

Tra made in Italy, nuove proposte e grandi ritorni, da quello che abbiamo visto sulle passerelle anche la moda pare aprirsi – finalmente – ai nuovi codici e canoni della bellezza in tutte le sue forme.

Non tutti i brand lo hanno fatto, ma alcuni hanno scelto un’apertura definitiva all’inclusività e al body positivity, dimostrando il tanto atteso, radicale cambiamento. Come Marco Rambaldi che ha fatto sfilare forme ed età differenti, fluidità dei look e del makeup e una protagonista speciale: la pornostar Valentina Nappi, per ricordare le discriminazioni che i sex worker subiscono costantemente. Al suo show ha partecipato Pier Paolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, che ha trasmesso la sfilata in streaming sul sito della maison.

© Marco Rambaldi. Al centro, Valentina Nappi

Contro l’ageismo, Prada ha scelto tre modelle over 40: Erin O’Connor, Emily Sandberg e Hannelore Knuts. E anche Blumarine ha portato in passerella la top model 48enne Eva Herzigova, tra modelle dalle curve diverse.

La settimana della moda milanese ha dato spazio anche alla disabilità: Annakiki ha fatto sfilare Lauren Wasser, modella americana alle quale sono state amputate entrambe le gambe per la sindrome da shock tossico provocata da un tampone.

Lauren Wasser © Annakiki

Corpi fluidi e transgenderismo anche sulle passerelle dei due giovani stilisti Luca Lin e Galib Gassanoff con l’attrice e blogger Elenoire Ferruzzi e l’attivista trans Francesco Cicconetti.

Act N°1 ha proposto una sfilata che riassume il mondo contemporaneo e le sue evoluzioni, con pancioni, donne con in braccio neonati, persone giovani e mature, corpi diversi.

© Act N°1

È stata una Milano Fashion Week attenta al sociale e contemporanea più che mai. E anche la guerra in Ucraina ha fatto irruzione sulle passerelle: i bombardamenti russi sono iniziati proprio nel secondo giorno di sfilate. Cartelli con la scritta “No war in Ukraine” sono comparsi tra gli ospiti presenti alla sfilata di Max Mara e in quelle di altri brand. Nelle stesse ore, il sindaco di Milano Beppe Sala allontanava dal Teatro alla Scala il direttore filo-Putin Valery Gergiev e il fondatore di Ienki Ienki, Dima Ievenko, da Milano per la Fashion Week, cercava di aiutare i 120 dipendenti della sede del suo marchio, operativi a Kiev, a mettersi in salvo dalla guerra.

© tg24.sky.it

Foto copertina © Marco Rambaldi