Con una sentenza storica la Corte Costituzionale apre sul Fine Vita. La Consulta ha stabilito che non è punibile chi agevola il suicidio nei casi come quelli di Dj Fabo, rimasto cieco e tetraplegico dopo un incidente stradale e “vittima di atroci sofferenze per la sua patologia, ma pienamente consapevole della sua volontà di morire”. La Corte Costituzionale ha ribadito però che resta “indispensabile” l’intervento del legislatore. I 15 giudici che compongono la Corte sono intervenuti nel merito perché il codice penale italiano non distingue tra il reato di aiuto al suicidio e quello di istigazione al suicidio, e a febbraio 2018 il tribunale di Milano aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale nell’ambito del processo a Marco Cappato.
Per avere aiutato Dj Fabo ad andare in Svizzera, Marco Cappato rischiava 12 anni. “Da oggi siamo tutti più liberi”, ha detto il leader radicale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni che ha accompagnato in una clinica svizzera per il suicidio assistito Fabiano Antoniani e che ora sarà certamente assolto nel processo a suo carico a Milano. È una vittoria storica per le associazioni, Coscioni in testa, che da anni si battono per l’eutanasia legale. Ieri Mina Welby ha esultato e ha chiesto una “legge per la libertà di decidere fino alla fine”. E anche Beppino Englaro, il padre di Eluana, ha invitato il parlamento a legiferare “secondo le indicazioni della Corte”.
Tra i casi più noti degli ultimi anni, avrebbero potuto avvalersi della sentenza della Corte Piergiorgio Welby e Dj Fabo, in quanto coscienti, ma non Eluana Englaro incapace di esprimere la sua volontà.
La Corte ha stabilito che non è punibile chi “agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”.
La Corte ha posto anche dei paletti. La non punibilità è riconosciuta nel rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua. Inoltre, devono essere verificate le condizioni richieste (come la irreversibilità della patologia e la natura intollerabile delle sofferenze) e le modalità di esecuzione devono essere compiute da una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente. Si tratta di cautele adottate “per evitare rischi di abuso”. Resta ferma per la Corte, la necessità che il legislatore intervenga con una nuova legge.
L’invito della Consulta a legiferare sul Fine Vita, questa volta potrebbe non cadere nel vuoto: la maggioranza ha presentato alcuni disegni di legge per regolamentare l’eutanasia. Sono contrari tutti i partiti di centro destra, ad eccezione di alcuni parlamentari laici di Forza Italia. Sono favorevoli il M5S e tutti i partiti di centro sinistra.