Raggiunta al telefono in un venerdì di aprile tra voli in ritardo e pause dalle prove per un tour infinito e “antologico” – così lo definisce lei – Fiorella Mannoia appare comunque serena, rilassata. Sarà che il tour sta andando alla grande – “facciamo sempre sold out”, annuncia orgogliosa. A maggio si esibirà a Bruxelles, Parigi e Londra e già sono previste nuove date in Italia tra luglio e agosto. 10Voce allegra, ci risponde al telefono mentre va ad Albenga per ricevere la Fionda di Legno dei Fieui di Caruggi, originale riconoscimento assegnato annualmente a chi nella vita ha tirato fiondate contro la violenza, i soprusi della nostra epoca e in difesa dei deboli, degli emarginati, del progresso. “Sono in buona compagnia: dopo Don Gallo e Milena Gabanelli, ora tocca a me … Sì, sono contenta”.

Un riconoscimento dovuto anche al fatto che sei una delle artiste più attive nel sociale: Amiche per l’Abruzzo, I love Emilia, il tuo sostegno ad Emergency. Se voi cantanti siete capaci di muovere moltitudini di persone e di anime, così non si può dire della politica. Perché?
Le persone sono disamorate, stanno perdendo le speranze. Pensano: “tanto sono tutti uguali”.

Non si vede la luce in fondo al tunnel?
Oggi come oggi proprio no. Almeno per la politica, io non vedo nessuna luce. Non ho alcuna fiducia in questo governo, mi sembra solo un’accozzaglia di gente…

Nessun elemento positivo? Matteo Renzi è il premier più giovane della storia della Repubblica.
Non è che i giovani debbano essere per forza migliori rispetto agli anziani, non è l’età anagrafica a fare della buona politica, è quello che ti prefiggi di di fare .. che fai. Io non vedo alcuna innovazione. Non nutro pregiudizi, sono pronta a ricredermi, vorrei ricredermi, ma ad oggi non ho alcun motivo per farlo.

Parliamo del tour: giri l’Italia da settimane nei maggiori teatri, a maggio ti esibirai a Bruxelles, Parigi e Londra e hai un calendario di date anche per la prossima estate. Potresti definire questa tournée con un aggettivo?
Non credo ci sia un solo aggettivo … e poi vorrei chiederlo a chi numeroso viene a sentirci. Abbiamo tutti sold out, penso che in questo viaggio che facciamo insieme, dagli anni ’70 fino ad oggi attraverso le mie canzoni – e non solo – , si ritrovano tante persone. E’ un viaggio leggero, in cui ci sono momenti in cui si ride, momenti in cui si balla e in cui ci si commuove. E’ un viaggio nel tempo attraverso le canzoni. La musica ha questa grande capacità di rievocare il passato, nelle canzoni ci ritroviamo un po’ tutti… E’ qualcosa di miracoloso. Nessun’altra forma d’arte ha questa capacità.

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Il tuo ultimo album, “Fiorella”, ripercorre con più di trenta brani il tuo percorso artistico. C’è una fase della tua vita “in musica” a cui sei particolarmente affezionata?
“Sud” e tutto quello che gira intorno a quel disco e a quel tour mi sta particolarmente a cuore. Sarà che con Sud sono diventata autrice, per la prima volta ho scritto i pezzi che ho cantato, ma le esperienze che ho vissuto in sala di registrazione in quel periodo, con quel tour, mi hanno cambiato la vita, in parte.

Un cd è interamente dedicato ai duetti: Laura Pausini,Tiziano Ferro e Giuliano Sangiorgi, solo per citare qualche nome. Come è nata quest’idea di condivisione?
Il disco è stato realizzato in occasione dei miei sessant’anni, che ho compiuto l’anno scorso. E’ un disco antologico a cui segue una tournée antologica. Come non invitare tutti gli artisti che hanno camminato con me? Sono tutti artisti che hanno attraversato la mia strada.

Duetti anche con Pino Daniele.
Sì, c’è anche Pino…

Hai un ricordo particolare che ti lega a lui?
Un solo ricordo? Abbiamo fatto una tournée insieme: io, lui, De Gregori e Ron. E’ stata l’inizio di una grande amicizia, lo voglio ricordare per le tante risate che ci siamo fatti, per tutto il patrimonio che ci ha lasciato.

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A proposito di collaborazioni, ti sei esibita anche con Deborah Iurato, vincitrice dell’ultima edizione di “Amici”. C’è chi dice che la musica non può essere ridotta a prodotto da vetrina e da prima serata e spesso c’è diffidenza verso il mondo dei talent proprio da parte di autori e artisti di successo. Come ti accosti al talent?
Se tu mi domandi se è giusto che la musica passi solo attraverso i talent io ti rispondo di no ma la musica, soprattutto in televisione, non ha più un suo spazio. Tante trasmissioni musicali, tanti contenitori non esistono più . E’ così anche all’estero: il talent è un’opportunità da cui si parte, non certo un punto d’arrivo. Questo è quello che dico sempre a chi vi partecipa: se lavorate bene, se lavorate su voi stessi, può darsi che le vostre carriere si consolidino e non durino solo una stagione.

Uno dei tuoi brani manifesto è “Quello che le donne non dicono”: i rapporti d’amore raccontati dal punto di vista delle donne per mano di un uomo, Enrico Ruggeri. So che te lo avranno chiesto centinaia di volte, ma secondo te com’è stato possibile per un uomo raccontare così bene il mondo femminile?
Questo me lo sono domandato anche io la prima volta che ho sentito il pezzo. Mi sono chiesta: ma come ha fatto? La canzone entra in qualcosa di intimo di noi donne. Ma Enrico conosce benissimo l’universo femminile, essendo cresciuto in una famiglia in cui era circondato dalle donne: era l’unico maschio, l’unico bambino circondato da donne, la mamma, le zie. Tutte donne adulte, tra l’altro, perché questa è una canzone “adulta”, non è certo dedicata alle giovani donne: “e lasciano una scia le frasi da bambine che tornano, ma chi le ascolterà”, canto.

9Fiorella 2.0: sui social sei seguitissima. Com’era il rapporto con il pubblico prima dei post e dei tweet? Preferisci l’epoca del telefono a gettoni o degli smartphone?
Diciamo che mi sono adeguata a quest’immediatezza della comunicazione.

Non si è perso qualcosa secondo te?
Tante cose si sono perse: non scriviamo più le lettere, non sappiamo più scrivere con una penna su un foglio di carta. Si è perso il mistero dell’incontro. Abbiamo perso delle cose, altre le abbiamo acquistate.

E l’immagine dell’artista come ne esce? Prima era qualcosa di lontano, di idealizzato…
A me piace il poter comunicare in modo diretto. Anzi, prima si idealizzava troppo e spesso si rimaneva delusi. Io dei social faccio un uso sociale. Mi imbarazza più parlare di me che di un fatto accaduto. Internet ha ottime potenzialità, è come il cervello umano: dipende come lo usi.

Come si fa per trent’anni a parlare solo di musica e pochissimo della propria vita privata?
Mi sono tenuta fuori dai pettegolezzi. Nessuno sa niente di me: tutti suppongono, nessuno sa niente. Non nascondo nulla, semplicemente evito la mondanità e conduco una vita normale. Diciamo che la vacanza a Formentera ad Agosto la lascio agli altri.

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4Tour: Fiorella Live
21/04/15 Milano Teatro degli Arcimboldi
22/04/15 Genova Teatro Carlo Felice
23/04/15 Torino Teatro Colosseo
26/04/15 Roma Auditorium Parco della Musica
28/04/15 Napoli Teatro Augusteo
30/04/15 Bologna Teatro Europauditorium
02/05/15 Montebelluna Pala Mazzalovo
04/05/15 Mantova Gran Teatro Palabam

Tour: European Tour
28/05/15 Bruxelles Cirque Royal Belgium
29/05/15 Parigi La Cigale France
31/05/15 Londra Soepherd’s Bush Empire

Tour: Fiorella Live
30/06/15 Castellazzo di Bollate Festival Villa Arconati
11/07/15 Sogliano al rubicone Piazza Matteotti
720/07/15 Cernobbio Villa Erba
23/07/15 Roma Cavea – Auditorium Parco della Musica
07/08/15 Zafferana Etnea Anfiteatro Comunale
08/08/15 Capo d’Orlando Arena Piazza Bontempo
10/08/15 Paestum Teatro dei templi
16/08/15 Bolgheri Arena della rocchetta
17/08/15 Forte dei marmi Villa Bertelli
21/08/15 Reggio Calabria Teatro Catona
27/08/15 Macerata Sferisterio
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www.fiorellamannoia.it
Fiorella Mannoia su Facebook
(Fiorella Mannoia indossa creazioni Antonio Grimaldi)