Per la prima volta dall’inizio della guerra, il presidente ucraino ha parlato con quello cinese: hanno discusso di «pace duratura» e «rispetto della sovranità».
La Redazione
Volodymyr Zelensky e Xi Jinping hanno parlato per un’ora, lo scorso 29 aprile: non era mai successo dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Un evento molto atteso e di grande rilevanza, considerando gli stretti rapporti tra Cina e Russia. La telefonata è arrivata dopo poche settimane dall’incontro tra il presidente cinese e quello russo Vladimir Putin.
I media di stato cinesi hanno pubblicato un riassunto della telefonata secondo cui Xi avrebbe parlato di «pace duratura» e «rispetto della sovranità», senza però nominare mai la Russia o usare la parola «guerra», preferendo un più generico «crisi», come è già accaduto in passato. Xi ha detto a Zelensky che la Cina «non intende gettare benzina sul fuoco né trarre profitto» dalla guerra in Ucraina e che crede che i tempi siano maturi per «risolvere la crisi attraverso la politica».

Pur definendosi neutrale, la Cina si è sempre rifiutata di usare la parola “guerra” e non ha mai condannato le atrocità e i crimini di guerra commessi dai soldati russi contro i civili in Ucraina. Inoltre, il presidente cinese non ha assicurato esplicitamente a Zelensky che la Cina non fornirà armi alla Russia. Tuttavia, il colloquio è stato un passo importante e Zelensky ha definito la telefonata «lunga e significativa», e ha detto che dovrebbe dare «un forte impulso allo sviluppo delle relazioni bilaterali» tra Cina e Ucraina.
Da tempo la Cina si propone come “mediatrice” all’interno del conflitto: a febbraio aveva pubblicato un piano per avviare negoziati di pace tra Russia e Ucraina, che però era stato giudicato piuttosto generico e debole.
La telefonata si è conclusa con un annuncio di non poca rilevanza: la Cina manderà in Ucraina un inviato che avrà il compito di «condurre una comunicazione approfondita» sulla «risoluzione politica della crisi ucraina». Si tratta di Li Hui, già rappresentante speciale del governo cinese per gli affari eurasiatici ed ex ambasciatore cinese in Russia.
La telefonata è stata salutata con soddisfazione dalla comunità internazionale, con l’eccezione della Russia: la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto che nelle condizioni attuali una risoluzione politica della guerra è improbabile.