Naftali Bennett è il 13esimo capo di governo, dopo 12 anni ininterrotti di Benjamin Netanyahu. Del nuovo esecutivo fanno parte otto partiti, inclusi gli arabi di Raam, per la prima volta al potere. Tel Aviv in piazza canta Bella Ciao.

Sarà un “Governo del cambiamento” composto da otto partiti storicamente distanti tra di loro, come i nazionalisti di Yamina, la sinistra di Yesh Atid e il partito di Raam – la Lista Araba Unita, che è il primo partito di minoranza araba a far parte di un governo israeliano. La leadership sarà a staffetta: la coalizione sarà guidata per i primi due anni dal leader dei nazionalisti Naftali Bennet per poi toccare al centrista Yair Lapid.

Il nuovo governo ha giurato il 12 giugno: hanno votato a favore 60 parlamentari, contro i tutti i 59 deputati della vecchia maggioranza che ha sostenuto Netanyahu. Una vittoria sul filo del rasoio e un’opposizione scatenata che ha interrotto Bennett per tutto il suo discorso. Netanyahu lo ha persino deriso annunciandogli che “abbatterà al più presto” questo esecutivo “pericoloso”.

Il nuovo premier ha promesso di mettere “fine ad un terribile periodo di odio tra il popolo d’Israele”. Bennett pone fine a 12 anni di governo ininterrotto del partito di ultradestra Likud. Benjamin Netanyahu lascia un Paese diviso e dilaniato da un conflitto senza fine che il Likud ha contribuito ad inasprire, con le sue politiche estremamente aggressive nei confronti del popolo palestinese. Gli ultimi bombardamenti contro Gaza e lo scontro armato tra il governo israeliano e Hamas hanno causato la morte di centinaia di civili palestinesi, molti dei quali bambini. Le immagini dei raid hanno indignato il mondo e reso ancora più precaria la già difficile convivenza tra i due popoli. Il nuovo governo dovrà cercare di pacificare il Paese: sarà questa la grande, storica sfida che attende gli otto partiti dai prossimi giorni.

La vittoria di Bennett intanto sembra essere in sintonia con gli umori del Paese: a Tel Aviv, in migliaia hanno festeggiato per tutta la serata, mentre duemila manifestanti si erano radunati davanti alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme cantando Bibi Ciaa sulle note di Bella Ciao.  (Foto copertina © Reuters)