Doveva essere un trionfo, o quasi. Ma ancora una volta i sondaggi hanno previsto e raccontato tutta un’altra Italia. Dopo le elezioni amministrative di domenica 5 e 19 giugno, la Francia di Marine Le Pen o l’Austria del muro sul Brennero sono più lontane. Per la Lega Nord di Matteo Salvini è stato un clamoroso quanto inaspettato flop. Il sogno del sorpasso su Forza Italia svanisce miseramente e l’unica grande città in cui il centro destra unito è arrivato al ballottaggio è stata Milano, con Stefano Parisi, il candidato più lontano dall’immaginario politico salviniano, sconfitto ieri dal candidato del centrosinistra Beppe Sala. A Bologna la sua candidata Lucia Borgonzoni è arrivata al ballottaggio ma con numeri molto bassi ed è stata sconfitta da Virgilio Merola, sindaco uscente del Pd. Ma il colpo più duro è forse Varese, da 23 anni roccaforte leghista e città natale del governatore lombardo Roberto Maroni: Davide Galimberti ha ottenuto il 51,8% dei voti battendo Paolo Orrigoni ed è il primo sindaco di un partito di centrosinistra a vincere le elezioni dal 1948. I numeri parlano chiaro, da nord a sud, per Matteo Salvini è stata una batosta.
Nel capoluogo lombardo, nonostante il 40% di voti ricevuti dal candidato Stefano Parisi al primo turno (48,3% al ballottaggio), la Lega ha incassato un misero 11,76%, seppellita da Forza Italia che si affida alla performance milanese per poter sopravvivere, dopo i pessimi risultati ottenuti dall’ex cavaliere altrove. E il dato è ancora più umiliante per Matteo Salvini, candidato capolista in consiglio comunale, che ottiene solo 8.000 preferenze, 4.000 in meno dell’ex ministro Maria Stella Gelmini (Forza Italia). E va decisamente peggio al governatore Roberto Maroni che guadagna poco più di 300 voti.
(Foto: facebook/MatteoSalvini)
Ma il vero disastro, Matteo Salvini lo registra nella Capitale: con appena il 2,7% si è rivelato ininfluente ai fini della corsa di Giorgia Meloni alla carica (naufragata) di sindaco di Roma. E tra liste del centro destra, Noi con Salvini è quella che va peggio: Fratelli d’Italia sbanca con il 12,2% e Forza Italia crolla al 4,2%.
A Torino, la Lega Nord si ferma al 5,79%. Va poco meglio in altre città del nord come Varese (16,24%), Novara (17,93%), Savona (11,80%). A Pordenone arriva all’8% nonostante l’ottimo risultato del candidato di centro destra che supera il 40%. Una parziale rimonta la ottiene in Emilia Romagna – dove comunque ha vinto la sinistra – con i discreti risultati di Rimini 12,37%, Bologna 10,27%, Ravenna 14,83%.
Oltre il nord, il progetto-partito Noi con Salvini doveva sdoganare la Lega al centro-sud, ma è stato un disastro. Non solo il già citato 2,7% di Roma: al sud le liste non sono state neanche presentate. E a Caserta, il candidato autonomo leghista si è fermato sotto il 3% con soli 818 voti di lista.
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