Due bombe, almeno 50 morti, ma il bilancio è destinato a salire. I due attentatori suicidi sono entrati in azione, nella domenica delle Palme. La prima esplosione è avvenuta nel primo mattino all’interno della chiesa a Tanta, città sul delta del Nilo, a nord del Cairo e ha provocato 27 morti e 78 feriti, mentre 2.000 persone celebravano la Domenica delle Palme. La seconda ha avuto luogo qualche ora dopo ad Alessandria, la “capitale” copta egiziana, fuori dalla chiesa di San Marco. Qui il bilancio provvisorio è di 16 morti e 41 feriti. Entrambi gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis. “I miscredenti devono capire che pagheranno con il sangue dei loro figli, che scorrerà a fiumi”, si legge nella nota di rivendicazione diffusa da Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato. Sono state rese note anche le identità degli attentatori suicidi: si tratta di due cittadini egiziani, Abu Al-Baraa Al-Masri ad Alessandria e Abu Ishaaq Al-Masri a Tanta. Dopo aver proclamato tre giorni di lutto nazionale, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha dichiarato l’instaurazione dello stato d’emergenza per la durata di tre mesi.
Egitto, bomba in chiesa copta: il momento dell’esplosione (video di Al Hadath)
La condanna di papa Francesco: “Dio converta chi uccide e chi fabbrica armi”.
Profondo dolore è stato espresso da papa Francesco durante la recita dell’Angelus, quando ancora si sapeva soltanto dell’esplosione di Tanta. Francesco visiterà l’Egitto il 28 e 29 aprile prossimi, in una due-giorni che prevede incontri con il patriarca, con il presidente al-Sisi e con il leader religioso sunnita Ahmad al-Tayyib, imam dell’università sunnita di Al-Azhar”. Preghiamo – ha detto il Papa in piazza San Pietro a conclusione del rito della Domenica delle Palme – per le vittime dell’attentato compiuto purtroppo oggi, questa mattina, al Cairo in una chiesa copta. Al mio caro fratello, papa Tawadros II, alla Chiesa copta e a tutta la cara nazione egiziana esprimo il mio profondo cordoglio, prego per i defunti e i feriti e sono vicino ai famigliari e all’intera comunità. Il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi” ha aggiunto il Papa.
Gli islamsiti contro le riforme di Al Sisi
È dal mese di luglio 2013, dopo il golpe che destituì il presidente islamista Mohammed Morsi, che gli jihadisti hanno lanciato un’ondata di violenze contro i cristiani copti in Egitto, prendendo di mira soprattutto le chiese. Lo scorso 11 dicembre 28 fedeli della minoranza cristiana copta erano stati uccisi in un attentato suicida in una chiesa al Cairo. A febbraio 2017 il gruppo estremista fedele ad Al-Baghdadi aveva diffuso un video in cui prometteva che “il peggio” dovesse ancora venire. E ieri, l’ennesima tragedia.