Le elezioni politiche 2018 rinnoveranno i due rami del Parlamento. 12.428 candidati corrono per un seggio alla Camera o al Senato, tra volti vecchi e nuovi della politica italiana. Abbiamo provato a tracciare una guida per i lettori di FACE Magazine.it per capire meglio i partiti, le coalizioni, i leader e i programmi per i quali saremo chiamati a votare tra 4 settimane.
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IL MOVIMENTO 5 STELLE

Corre da solo, come da statuto, rifiutando ogni alleanza con altri partiti. Il candidato premier è Luigi di Mario. Se dovesse ricevere l’incarico di formare il governo, il leader pentastellato ha annunciato che chiederà in Parlamento i voti per la fiducia, sulla base dei 20 punti del programma elettorale.
I candidati sono stati scelti dagli iscritti attraverso le parlamentarie on line o tra i nomi della società civile.
Trai 20 punti c’è l’abolizione progressiva dell’Irap, accompagnata da una semplificazione drastica al centro della riforma fiscale per le imprese. Saranno eliminate 400 leggi considerate inutili, gli studi di settore e lo spesometro. Il M5S promette il reddito di cittadinanza per i 9 milioni di italiani che non raggiungono i 9.360 euro l’anno: si tratta di 780 euro netti al mese condizionati alla ricerca di un lavoro e accompagnati dal rafforzamento delle politiche attive. E’ prevista anche la «pensione di cittadinanza»: 780 euro a tutti i pensionati con la minima, 1.170 euro al mese per una coppia. Il M5S promette investimenti in innovazione tecnologica, 200mila posti di lavoro da economia del riciclo rifiuti e 17mila per ogni miliardo investito in rinnovabili ed efficienza energetica. I 5 Stelle si impegnano a dar vita ad una Banca pubblica degli investimenti, ad abolire la legge Fornero, la Buona Scuola e a rimpatriare i migranti irregolari.
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IL CENTROSINISTRA

Il segretario del Partito Democratico è Matteo Renzi, ma l’eventuale premier – qualora la coalizione di centrosinistra dovesse vincere – non è certo che sia l’ex presidente del Consiglio. Ipotesi probabile è la conferma di Paolo Gentiloni, soprattutto in un eventuale governo di larghe intese a guida Pd.  Del centrosinistra fanno parte anche le liste Insieme (che unisce Verdi e Socialisti), Civica Popolare con Beatrice Lorenzin e +Europa con Emma Bonino che ha un programma fortemente incentrato su diritti civili e rafforzamento dell’Unione Europea.

I Dem propongono l’introduzione del ‘sostegno universale unico alle famiglie‘ di 240 euro di detrazioni Irpef al mese, una pensione di garanzia per i giovani da 700 euro al mese e un piano per l’invecchiamento attivo. Il Pd punterebbe a rendere gratis i libri scolastici, aumentare gli stipendi dei docenti e reclutare ricercatori nelle università. Sul tema migranti il Pd promette l’approvazione dello ius culturae e l’accoglienza di chi fugge dalle guerre. Matteo Renzi ha inoltre promesso, nei giorni scorsi, l’abolizione del canone Rai, una misura che ha suscitato malumori e polemiche, considerata irrealizzabile dai suoi detrattori.

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IL CENTRODESTRA

Ne fanno parte Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi per l’Italia (la cosiddetta quarta gamba di Raffaele Fitto e Roberto Formigoni). L’eventuale governo di larghe intese è un’ipotesi caldeggiata da Silvio Berlusconi ma nettamente rifiutata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il centrodestra è, in questi giorni, al centro di molte polemiche legate ai candidati presenti nei collegi e nelle liste, molti dei quali “riciclati”, indagati e perfino condannati. Tornano Bossi, Formigoni ed altri personaggi ben noti alle cronache giudiziarie e alle aule di giustizia.

Il centrodestra non ha un candidato premier poiché Silvio Berlusconi è ineleggibile e incandidabile fino al 2019, ai sensi della legge Severino.

Il programma della coalizione è composto da 10 punti che prevedono meno tasse, stato e vincoli dall’Europa con il rifiuto delle politiche di austerità e difesa del made in Italy. La destra italiana promette più aiuti a chi ha bisogno, più sicurezza, più autonomie territoriali e maggiore incentivazione della competizione pubblico-privato nella scuola. Il centrodestra propone, con alcuni distinguo, anche l’abolizione della legge sulle Unioni Civili. 

Tuttavia sono tanti i temi che dividono le due destre, quella di Forza Italia e quella della Lega: legge Fornero, Jobs Act, vaccini, Europa, moneta unica, regola 3% sono alcuni dei temi su cui Berlusconi e Salvini hanno espresso pareri opposti negli ultimi giorni. (Leggi qui il nostro articolo: Dai dazi di Trump al 3%. Uniti, ma divisi (su quasi tutto).
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A SINISTRA DEL PD:
LIBERI E UGUALI | POTERE AL POPOLO

C’è poi il mondo a sinistra del Pd, tra fuoriusciti, sinistra indipendente ed ex vendoliani. Liberi e Uguali è il partito che federa Sinistra Italiana, Mdp e Possibile di Giuseppe Civati. Il candidato premier è il presidente del Senato Pietro Grasso. Aderisce a Leu anche Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati. La revisione delle norme attuali su lavoro e welfare è uno dei capitoli del programma di Liberi e Uguali che promette il reddito di inclusione e l’abolizione del Jobs Act, della Legge Fornero e della Buona Scuola con l’università gratuita per tutti. LeU propone lo stop alla Bossi-Fini e la cittadinanza italiana a chi nasce in Italia da genitori stranieri. Per Liberi e Uguali l’Irpef va alleggerita ma in modo da concentrare gli sgravi soprattutto sui redditi bassi e medi.

A sinistra di LeU, c’è poi Potere al Popolo, la lista nata da oltre cento assemblee popolari in tutta Italia che ha scelto come portavoce la ricercatrice precaria Viola Carofalo. Ne fanno parte movimenti per la casa, Rifondazione Comunista, Sinistra Anticapitalista, associazioni e collettivi. Lavoro, giustizia sociale, uguaglianza, cooperazione, solidarietà. Ma anche tasse per i super ricchi, diritti civili, energia No Triv, mobilità sostenibile, accoglienza dei migranti e abolizione della riforma Fornero sono alcuni dei punti con cui Potere al Popolo spera di superare la soglia di sbarramento del 3% necessaria per entrare in Parlamento.
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L’ESTREMA DESTRA
CASAPOUND | FORZA NUOVA – MS

Nella galassia nera della politica italiana c’è poi Italia agli italiani, l’ultima formazione nata dall’unione di Forza Nuova di Roberto Fiore e del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore di Attilio Carelli. L’eterno candidato (ad ogni carica) Simone di Stefano è, invece, il leader di Casapound e candidato premier CPI. Stop all’immigrazione e sostegno alla famiglia (tradizionale) sono i punti chiave del programma decisamente antieuropeista di CPI che promette l’uscita dalla moneta unica e dall’Unione Europea ma anche un intervento militare in Libia per espandere gli interessi economici dell’Italia e “pacificare” il paese.