Un atto eroico di Marina Ovsyannikova ha interrotto il Tg: “Ferma la guerra. Non credere alla propaganda, ti stanno mentendo”. La giornalista che ha sfidato Putin, arrestata e poi multata, si è dimessa ma ha rifiutato l’offerta di asilo in Francia.

Uno straordinario e inaspettato atto di dissenso ha interrotto il Tg russo lo scorso 14 marzo, nel 19° giorno dell’invasione ordinata da Vladimir Putin ma definita “operazione militare speciale”. Per tutti è infatti vietato nominare la parola “invasione“: chi lo fa rischia fino a 15 anni di carcare. La giornalista Marina Ovsyannikova ha fatto un blitz durante il principale Tg russo. Come riporta Today: “Improvvisamente è apparsa alle spalle della conduttrice Ekaterina Andreeva urlando “Fermate la guerra! No alla guerra” e mostrando un cartello con su scritto “Non credete alla propaganda, qui vi mentono”.

La contestazione in diretta tv

La donna ha mandato poi un videomessaggio in cui ha spiegato il perchè del suo gesto: “Siamo rimasti in silenzio quando tutto questo era appena iniziato nel 2014. Non siamo usciti per protestare quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo continuato a guardare in silenzio questo regime disumano. Ora il mondo intero si è allontanato da noi. Dieci generazioni dei nostri discendenti non potranno lavare via la vergogna di questa guerra fratricida“.

Marina Ovsyannikova, dopo l’arresto e una multa di 30 mila rubli (circa 255 euro), è riapparsa in foto con il suo avvocato e ha dichiarato: “Mi vergogno di aver fatto propaganda per Putin”. La giornalista ha annunciato che lascia il lavoro, ma non la Russia, rifiutando così l’offerta di asilo dalla Francia.

Censura e repressione a Mosca

In Russia, è vietatissima dal regime di Putin qualunque forma di dissenso o critica verso la guerra. La Tv russa è tutta nelle mani del governo e l’informazione è solo quella “ufficiale”: le notizie sui morti e il disastro umanitario in corso in Ucraina sono censurate, così come i social e ogni forma di informazione libera. Dall’inizio del conflitto, almeno 10mila persone sono state arrestate per aver manifestato pacificamente contro l’invasione russa che sta causando centinaia di vittime civili con la distruzione di tutte le principali città ucraine.