Il blocco dell’export del grano è la «guerra collaterale» di Putin contro l’Occidente: 323 milioni sono a rischio fame nel mondo. E mentre la Russia bombarda i depositi, i treni in Lituania potrebbero aggirare il blocco dei porti. L’Ue non escude una missione.
Gli ultimi dati li ha forniti Volodymyr Zelensky: il presidente ucraino ha detto che nel Paese “ci sono 22 milioni di tonnellate” di frumento “bloccati”, soprattutto nel porto di Odessa. L’Onu lacia l’allarme: se l’export non sarà rimesso in moto, 323 milioni di persone rischiano la fame perché dipendono da quegli aiuti. E anche l’Europa, Italia compresa, pagherà un prezzo molto alto poiché importa grano e cereali e non ha terreni sufficienti per soddisfare il fabbisogno nazionale.
L’Ucraina è uno dei principali produttori di grano al mondo e attraverso questo bene strategico, Mosca sta combattendo la sua «guerra collaterale» contro l’Occidente, bombardando i depositi e bloccando i porti del Mar Nero. Il grano, dunque, c’è ma non arriva dove dovrebbe.
I dati sull’export
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, Russia e Ucraina producono un terzo del grano a livello globale. Non solo: da Kiev nel 2019 partiva il 9% delle esportazioni globali di grano, ma anche il 16% di quelle di mais, il 10% dell’orzo e il 42% dell’olio di girasole. Dalla Russia e dalla Bielorussia invece arriva invece il 40% del fertilizzante potassa.
Porti bloccati e bombe sui depositi
Zelensky ha invocato l’aiuto internazionale per scongiurare la crisi: “La Russia ha bloccato quasi tutti i porti e tutte le opportunità marittime per esportare cibo: il nostro grano, orzo, girasole e altro ancora. Queste strade devono essere sbloccate perché ci sarà una crisi nel mondo. Ci sono diversi modi per sbloccarla e un modo è l’esercito. Ecco perché ci rivolgiamo ai nostri partner con la richiesta di armi“.
La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen ha denunciato che Mosca sta bombardando i depositi nei porti ucraini e sta confiscando scorte di grano e macchinari: «L’artiglieria russa sta bombardando i depositi di grano in tutta l’Ucraina deliberatamente», ha detto.
I furti di grano ucraino da parte dei russi nei territori occupati non sono più solo una ipotesi. I satelliti Usa hanno documentato che una nave è riuscita a lasciare il Mar Nero con un carico di cereali, diretta in Siria, Paese «amico» di Mosca. Il presidente dei produttori di Kiev ha parlato di 400mila tonnellate di grano già rubate dai russi.
L’opzione Lituania
Mercoledì in Lituania è arrivato il primo treno con un carico di grano ucraino che verrà esportato attraverso i porti del Paese baltico. Si tratta di una consegna di prova che ha lo scopo di valutare l’efficacia di rotte alternative. Si punta a far arrivare in riva al Baltico fino a 1.500 tonnellate di grano al giorno, un flusso, tuttavia, di molto inferiore a quello che può essere garantito via mare. L’Unione Europea, intanto, non escude una missione per liberare i porti.
I missili danesi contro il blocco navale
Le forze armate danesi hanno deciso di inviare all’Ucraina missili anti-nave Harpoon a lungo raggio, in grado di colpire le unità russe nell’area settentrionale del Mar Nero. Serviranno a rompere il blocco navale di Mosca e sono armi che il presidente Zelensky chiedeva da tempo.
Giovedì il Times ha rivelato che il Regno Unito è pronto a mandare navi della Royal Navy nel Mar Nero per scortare i mercantili che trasportano grano, ma Downing Street ha smentito tale ipotesi.