A due anni dall’uscita di “Occupo poco spazio”, la cantautrice più indipendente del rock d’autore nostrano è nei negozi di dischi dal 15 gennaio con “L’amore devi seguirlo”, il nuovo album di inediti, su etichetta Santeria, distribuito da Audioglobe. “Un disco non si fa a tavolino, ma nasce da quello che viviamo, nel momento in cui lo viviamo e dalla necessità di esprimerlo e raccontare il cambiamento che è dentro di noi. Canto quello che muove il mio stomaco”. Nada Malanima in una recente intervista ha dichiarato: “Rispetto all’ultimo cd, che era molto più intimo, ho sentito la necessità di raccontare il momento: ingiustizie, sofferenza, guerre. Le storie che vediamo e che ci permeano”. Coerente con la sua vita artistica e privata, Nada non perde occasione di prendere posizione su quanto accade intorno a noi. E in questo nuovo album, Nada canta il dramma del femminicidio, le guerre, l’amore, declinato con la poesia e la sensibilità di una artista che ha saputo osare, spaziando dal pop – seppure raffinato e mai sguaiato – alla musica d’autore. Passando per Piero Ciampi e il teatro di Dario Fo. Se “Occupo poco spazio” era registrato insieme a un ensemble di artisti quali Afterhours, Baustelle, Calibro 35, Le luci della centrale elettrica, quest’ultimo lavoro è stato — tranne poche eccezioni — scritto, prodotto, suonato e registrato dalla stessa Nada.

Da poche ore è on line il video ufficiale del secondo estratto, “Una pioggia di sale”, in cui racconta la sua visione poetica e insieme apocalittica di questi nostri giorni. La regia del video è di Ambra Lunardi. Nada canta: “La stagione tornerà e la primavera è qua nasceranno ancora i fiori solo che saranno uguali e saranno tutti uguali dello stesso colore non potrai più portare rose rosse al tuo amore”.

“La canzone dell’amore” è invece il primo singolo del nuovo album. Un pezzo nato all’interno di un laboratorio con ragazzi diversamente abili che cantano in coro. Dell’album “L’amore devi seguirlo” sono già usciti i primi due singoli nel 2015: “Non sputarmi in faccia” e “La bestia”, un pezzo in cui parla della paura dell’ignoto e anche del diverso.

Il nuovo album è stato registrato in Maremma da Nada e Gerri Manzoli e nel ferrarese da Manu Fusaroli al Baricentro di Produzioni Musicali Natural HeadQuarter di Corlo.

Dal celeberrimo “Ma che freddo fa”, sono trascorsi 20 album, 12 raccolte, numerose performance teatrali. 47 anni di carriera in cui Nada si è fatta da conoscere da cinque generazioni, cambiando, sperimentando, senza mai fermarsi. Dal 2003, ha pubblicato anche tre libri: Le mie madri (2003), Il mio cuore umano (2008) La grande casa (2012) e ad aprile ne è atteso un altro. Dal vivo la ascolteremo in primavera, le date del suo tour sono sulla sua fan page e sul suo sito web. «Intanto aspetto, voglio far decantare bene i nuovi brani del disco», ha dichiarato in una recente intervista per Il Manifesto.

INFO:
www.nadamalanima.it
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(Credit foto copertina: Andrea Bandini)