L’austriaco JJ ha vinto con la sua “Wasted Love”. Lucio Corsi è arrivato quinto, ultimo Gabry Ponte per San Marino. Fischi e proteste contro Israele, arrivato secondo, oscurate dalla diretta Tv, ma raccontate sui social dagli spettatori. Scontri al corteo per Gaza, dentro l’arena picchiati i manifestanti.
La Redazione
L’austriaco JJ con la sua “Wasted Love” ha vinto l’edizione 2025 dell’Eurovision Song Contest. Si è trattato di una rivelazione emozionante, con l’israeliana Yuval Raphael in testa fino all’ultimo momento, ma che alla fine si è piazzata al secondo posto, seguita dall’estone Tommy Cash con il suo tormentone “Espresso macchiato”. È la terza volta che l’Austria, che era anche uno dei vincitori previsti, vince il concorso, con i precedenti successi nel 1966 e nel 2014. Il Paese detiene anche il record del più lungo intervallo di 48 anni tra una vittoria e l’altra. L’italiano Lucio Corsi con “Volevo essere un duro” si è classificato quinto, mentre il dj Gabry Ponte, che rappresentava San Marino, è arrivato ultimo con soli 27 punti.
La censura su Gaza
Mai come quest’anno la politica è stata protagonista del concorso musicale più seguito d’Europa, nonostante i rigidissimi divieti imposti dall’organizzazione: ai cantanti infatti è stata vietata la possibilità di portare sul palco bandiere diverse dal proprio Paese e di parlare di politica. E, forse, non è un caso che lo sponsor di Eurovision fosse il brand israeliano Morocconoil che ha stabilimenti proprio in alcuni dei territori palestinesi della Cisgiordania, occupati dai coloni israeliani.
Nonostante la censura, proteste e cortei a favore della Palestina e contro la partecipazione di Israele si sono svolti all’esterno dell’evento, con scontri tra manifestanti e polizia. Durante l’esibizione della cantante israeliana, alcuni militanti hanno tentato di salire sul palco ma i video postati sui social dagli utenti hanno mostrato la dura reazione della security che ha bloccato e picchiato i manifestanti.

Tanti i fischi e molte bandiere palestinesi sono comparse durante tutte e tre le serate mentre cantava Yuval Raphael, ma nella diretta Tv si è visto molto poco: l’organizzazione di Eurovision ha cercato di censurare tutto, ma i social hanno raccontato ben altro, grazie ai video pubblicati dagli spettatori presenti. Quest’anno, inoltre, oltre 70 ex concorrenti hanno firmato una lettera aperta per chiedere che Israele e la sua emittente nazionale KAN venissero banditi, a causa del genocidio che il paese sta portando avanti in Palestina, con oltre 70mila morti e un’intera popolazione privata di tutto, ma l’appello è caduto nel vuoto.
Il veto e la censura degli organizzatori era rivolta anche alle tv nazionali che hanno trasmesso l’evento con minacce di sanzioni, ma la tv spagnola e quella belga hanno ignorato i divieti e hanno mandato messaggi di pace per Gaza. La spagnola Rtve era stata minacciata di “multe punitive” se i commentatori avessero ripetuto riferimenti al conflitto, come invece hanno fatto nella seconda semifinale e anche nella finale. Nessuna parola per Gaza invece è stata pronunciata nella diretta italiana di Raidue e Raiuno.