Solo l’Austria torna in lockdown per tutti, mentre sceglie l’obbligo vaccinale. Dalla Germania alla Grecia, al via restrizioni e chiusure per i No Vax. In Spagna, Francia e Portogallo: più vaccinati e dati migliori.
La quarta ondata della pandemia di Covid-19 corre in Europa, soprattutto là dove i tassi di vaccinazione sono bassi o hanno subito una frenata. La nuova ondata è partita dall’Est, ma ora i numeri preoccupano tanto anche i Paesi del centro nord. Si salvano, finora, Spagna, Portogallo, Francia e Italia, dove i dati – soprattutto dei ricoveri e dei morti – sono sotto controllo, grazie all’alto numero di vaccinati. I governi provano a frenare il picco con varie misure: lockdown per i no vax e accelerazione della vaccinazione. Ecco la situazione Paese per Paese.
Austria. È stato il primo Paese in Europa che ha deciso di imporre il lockdown per i no vax (in vigore da due settimane), che da lunedì sarà esteso a tutti per almeno 10 giorni. Vienna è anche il primo stato in Europa a introdurre l’obbligo vaccinale per tutti, a partire dal primo febbraio.
Germania. I contagi sono a livelli record (circa 50mila casi con oltre 250 morti al giorno) e le terapie intensive negli ospedali tedeschi rischiano di nuovo il sovraffollamento. Le nuove misure variano in base alla situazione nei vari Länder: la regole delle 2G (il Green Pass limitato ai vaccinati e ai guariti, escludendo i tamponi) è in vigore in Baviera, Turingia, Nordreno-Vestfalia, Baden-Wuerttemberg, Berlino e Amburgo. La Sassonia – dove i dati sono particolarmente alti – ha deciso di estendere il 2G anche ai negozi al dettaglio, escludendo soltanto supermercati e drogherie. A Berlino intanto si potrà accedere alla terza dose del vaccino anti-Covid, già dopo 5 mesi, invece di 6.
Grecia. Da oggi, lunedì 22 novembre, chi non è vaccinato non potrà più accedere ai “luoghi chiusi”: oltre ai ristoranti – dove già valeva il divieto – anche cinema, teatri, musei e palestre. Il Green Pass varrà 7 mesi per gli over 60, come incentivo ad affrettare la terza dose.
Repubblica Ceca. Con un tasso di vaccinazione tra i più bassi (circa il 35%), è uno dei Paesi più colpiti con gli ospedali ormai quasi saturi. Da lunedì i non vaccinati non potranno entrare in ristoranti, locali ed eventi pubblici. I test non saranno più sufficienti, bisognerà dimostrare di essere vaccinati o guariti.
Irlanda. Il governo ha introdotto il coprifuoco da mezzanotte per bar, ristoranti e locali notturni. Il pass vaccinale servirà per teatri e cinema. L’Irlanda ha uno dei tassi di vaccinazione più alti d’Europa, ma la terza dose è disponibile solo per gli over 60, gli operatori sanitari e le persone a rischio. Il governo ora sta valutando il richiamo anche per gli over 50 e le persone con malattie pregresse.
Belgio. La mascherina torna obbligatoria anche all’esterno e nei ristoranti è necessario il Green Pass, così come nelle discoteche e i luoghi della cultura.
Svezia. Alla luce dell’aumento dei casi, in Svezia dall’1 dicembre sarà obbligatorio il Green Pass per partecipare agli eventi al chiuso con oltre 100 persone.
Olanda. Da sabato è in vigore un lockdown parziale. Per tre settimane, bar e ristoranti devono chiudere alle 20 e i negozi di beni non essenziali alle 18. Stop ai tifosi negli stadi.
Lettonia. Il lockdown, iniziato il 21 ottobre scorso per tutti, dal 15 novembre prosegue solo per quanti non hanno ricevuto il vaccino.
Croazia. È obbligatorio avere il certificato Covid europeo per entrare in tutti gli enti e le istituzioni pubbliche e nelle aziende di proprietà pubblica.
Norvegia. Per evitare un ritorno al lockdown, il Paese scandinavo ha deciso di reintrodurre il pass per eventi, luoghi pubblici e locali notturni.
Danimarca. Dal 12 novembre è tornato il pass vaccinale per poter accedere a locali notturni, bar, ristoranti al chiuso, grandi eventi.
Svezia. Il green pass sarà obbligatorio dal primo dicembre per accedere agli eventi al chiuso con più di 100 persone.
Slovacchia. Il governo ha annunciato “un lockdown per i non vaccinati”. Con la nuova stretta, in vigore da lunedì per 3 settimane, solo le persone vaccinate o che hanno avuto il Covid potranno entrare in ristoranti, centri commerciali, negozi con beni non essenziali, attività sportive ed eventi pubblici.
Slovenia. Dal 5 novembre scorso, vi è l’obbligo del Green Pass, limitazione degli orari di apertura di bar e ristoranti e il divieto di assembramento.
Francia. Grazie a un buon tasso di vaccinazione, il governo ha deciso di non introdurre nuove misure perchè la situazione negli ospedali è sotto controllo. Resta il certificato verde, che non viene però richiesto sui luoghi di lavoro.
Gran Bretagna. È l’unico Paese senza restrizioni e continua a non essere obbligatorio l’uso della mascherina anche nei locali al chiuso. Londra ha puntato tutto sull’immunizzazione di massa con il booster (terza dose), evitando nuove chiusure anche dopo i picchi di contagi delle scorse settimane.
Spagna e Portogallo. Sono i Paesi meno colpiti dalla quarta ondata, forti di una vaccinazione di massa che ha superato il 90% con una copertura quasi totale tra gli over 70, e del 99% tra gli over 80. Al momento, non sono previste nuove misure anti-Covid. Sia in Spagna che in Portogallo i movimenti No Vax sono quasi inesistenti: i sondaggi stimano intorno al 4% la percentuale di contrari o riluttanti al vaccino. Molti meno che in Italia, dove – secondo una rilevazione Ipsos di novembre – la percentuale di No Vax è del 14% divisi tra attendisti (5%) e uno zoccolo duro di contrari (7%).