La celebre regista e sceneggiatrice italiana si è spenta giovedì a 93 anni. È stata la prima regista donna candidata agli Oscar. Quello alla carriera lo ha ricevuto nel 2020.
Lina Wertmüller è stata la mente e l’anima di tanti film passati alla storia, da Mimì metallurgico ferito nell’onore a Pasqualino Settebellezze, senza dimenticare Travolti da un insolito destino.… A 93 anni, si è spenta giovedì nella sua casa romana dopo una lunga vita, durante la quale ha portato il suo cinema in giro per tutto il mondo, facendosi amare in ogni Paese e rappresentando un’icona della nostra cinematografia.
Regista, sceneggiatrice (per Zeffirelli e Salerno), autrice di teatro, collaboratrice di Fellini, di Garinei e Giovannini nel mondo del musical, è stata la prima donna ad essere candidata all’Oscar come miglior regista nel 1972 per Pasqualino settebellezze. Quello alla carriera lo ha ricevuto invece nel 2020. Fu la prima non solo a collezionare premi internazionali, ma anche a dirigere film dal grande riscontro commerciale, come Gianburrasca che divenne un cult nella tv degli anni 60. Tra gli altri titoli, Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo, Io speriamo che me la cavo con Paolo Villaggio, Metalmeccanico e parrucchiera… e l’elegante Ferdinando e Carolina.
Lina Wertmüller ha indagato l’Italia, dal Nord al Sud, con il suo tocco ironico e il suo cinema paradossale e grottesco. Per David Lynch i suoi film “erano colpi alla bocca dello stomaco che sembravano carezze”. Era nata il 14 agosto 1928 da una famiglia svizzera di nobili origini, vedova del grande scenografo Enrico Job, lascia una figlia.