Dopo i successi colti in Germania, in Danimarca, in Irlanda e le buone affermazioni in altri Paesi europei, la Francia è la “nuova frontiera” dell’ecologismo continentale. Ai ballottaggi delle elezioni amministrative (a marzo rinviati dopo il primo turno causa Covid), il vero vincitore è il partito verde Europe Ècologie-Les Vert. Complice anche l’astensionismo record al 60%, il voto travolge sia Macron con la sua La République en marche (Lrem), sia l’ultradestra di Marine Le Pen.

Tra le grandi città al voto, il partito del presidente ha tenuto soltanto a Le Havre, dove il candidato sindaco era il primo ministro Eduard Philippe. I Verdi fanno il pieno a Lione, Bordeaux, Strasburgo, Marsiglia. A Parigi viene confermata la socialista Anne Hidalgo con oltre il 50% alla guida di una coalizione rosso verde. L’ex-leader del Ps Martine Aubry è eletta sindaco di Lille, vecchia roccaforte socialista.

Foto: Europe Écologie-Les Verts (Facebook)

A Perpignano vince contro ogni pronostico l’ex-compagno di Marine Le Pen, Louis Alliot, ma è l’unico successo dell’ultradestra che perde in tutti gli altri municipi. E questo per Le Pen è un pessimo segnale in vista delle elezioni del 2022. Anche a Marsiglia, verdi e socialisti trionfano, espugnando la vecchia roccaforte dell’estrema destra. La Destra repubblicana, invece, registra una performance mediocre a testimonianza dello scollamento tra la dirigenza del partito.

La sfida dei Verdi

Eva Sas e Alain Coulombel, i portavoce del movimento, sono certi di poter competere con Macron e con chiunque altro per l’Eliseo. Europe Ècologie-Les Vert si batte perché venga accettato il Trattato sul clima che è il loro cavallo di battaglia. Ritengono prioritario il diritto d’asilo e rivendicano un nuovo rapporto con la natura, gli animali e l’ambiente.

La risposta di Macron

Il presidente, tramite la portavoce del governo, ha ammesso la delusione del risultato. Una sconfitta annunciata poiché Macron è in caduta libera nei sondaggi da quasi due anni, sostanzialmente da quando è stato eletto. Dopo la sconfitta, ha annunciato lo stanziamento di “15 miliardi per la trasformazione ecologica”. “L’impegno per l’ambiente è al centro del nostro modello economico”, ha detto Macron tendando una svolta verde che possa arginare il tracollo e frenare il trionfo degli ambientalisti.