Martedì, la premier Meloni è stata in Ucraina. Zelensky contro Berlusconi: «Casa sua non è mai stata bombardata». Putin nel suo discorso ha attaccato l’Italia e ha agitato la minaccia nucleare: «Sospeso il trattato Start».

Martedì mattina la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata in treno a Kiev, per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky. Si è trattato del primo incontro tra i due leader in Ucraina, che arriva dopo la visita della premier al primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, di lunedì a Varsavia.
Giorgia Meloni, all’arrivo in stazione, è stata accolta con un mazzo di fiori e ha incontrato i giornalisti. Poi, la visita alle cittadine di Bucha e Irpin, poco distanti da Kiev, entrambe devastate dall’invasione russa. Nel pomeriggio, si è svolto l’atteso incontro con Zelensky.
«L’Italia è con Kiev, e non tentenneremo. Gli interessi ucraini coincidono con quelli dell’Europa. Una pace giusta e duratura non può esserci con una resa dell’Ucraina, una vittoria della Russia non sarebbe pace ma una invasione», ha detto Meloni in conferenza stampa.
Zelensky ha ringraziato l’Italia per la fornitura di armi, ma ha anche pronunciato parole molto dure verso Silvio Berlusconi, che qualche giorno fa aveva detto che, se fosse stato lui il presidente, non sarebbe mai andato a parlare con il presidente ucraino. «Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare», ha detto Zelensky.

L’incontro con Zelensky, per Giorgia Meloni, è stata un’occasione per cercare di rafforzare la propria credibilità internazionale, in un momento in cui l’Italia è particolarmente isolata, dopo gli attriti emersi con gli altri premier europei: Meloni è stata esclusa nelle ultime settimane da un incontro di alto livello con Zelensky organizzato da Francia e Germania e tutti i leader occidentali hanno preso le distanze dalle parole dell’alleato Berlusconi.

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Intanto nelle città ucraine continuano i combattimenti, soprattutto in Donbass, e mercoledì l’inviato del presidente cinese Xi Jinping ha portato a Mosca il suo «piano segreto» in 12 punti, per una «soluzione politica» tra Russia e Ucraina che Xi Jinping potrebbe annunciare il 24 febbraio.

Il discorso di Putin alla nazione

Martedì, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto a Mosca un discorso alla nazione in cui ha ribadito la sua volontà di proseguire nell’invasione dell’Ucraina, definita ancora una volta «operazione militare speciale» dalla propaganda russa. L’annuncio più rilevante ha riguardato la decisione di sospendere la partecipazione al New START (Strategic Arms Reduction Treaty), un trattato in vigore tra Russia e Stati Uniti dal 2011 che ha l’obiettivo di monitorare i reciproci armamenti nucleari. Nel suo discorso, Putin ha ribadito che l’invasione era stata decisa dalla Russia per “liberare” il Donbass, la regione dell’Ucraina orientale in cui si trovano le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk, territori formalmente ucraini che sono gestiti da separatisti appoggiati dai russi. Il presidente russo ha anche attaccato l’Italia, ricordando «l’aiuto ai Paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid».