È l’anno di Palermo. La Capitale della Cultura 2018 e sede di Manifesta 12, sta vivendo finalmente la sua primavera. Il capoluogo siciliano è in pieno boom, i turisti (tanti) arrivano in città e trovano una piccola metropoli in fermento, con più di 780 appuntamenti già in calendario per il 2018, con la prospettiva di raddoppiarli entro la fine dell’anno. La città è un mondo di spazi per la musica, l’arte, il teatro, l’innovazione, che testimoniano la vocazione di una realtà da sempre crocevia di scambi, contaminazioni, fusioni di culture diverse, come racconta il logo di Palermo Capitale italiana della Cultura 2018: una P declinata in arabo, ebraico, fenicio e greco, opera della 22enne Sabrina Ciprì, studentessa dell’Accademia di Belle Arti e nipote del regista Daniele Ciprì.

Cosa vedere a Palermo
Piazza Quattro Canti. Foto: Manifesta.

Sono tante le eccellenze da vedere e scoprire a Palermo. Come il Palazzo Reale noto anche come Palazzo dei Normanni, che domina Piazza Indipendenza. Oggi sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, è la più antica dimora reale d’Europa ed è stata sede imperiale sotto Federico II e Corrado IV. Al suo interno ospita la meravigliosa Cappella Palatina. A pochi passi dal complesso si trova la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, tra i più interessanti esempi di stile siculo-normanno. La Cattedrale è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità ed è dedicata a Santa Maria Vergine Assunta. Il Teatro Massimo è il più grande edificio teatrale lirico d’Italia e terzo in Europa dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna. Dalla parte opposta della via si incontra invece il Teatro Politeama, sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Ci sono poi le splendide chiese, come San Giuseppe dei Teatini mentre in Piazza Bellini, accanto all’omonimo teatro, si trova la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, detta della Martorana. L’interno è decorato da mosaici bizantini e accanto c’è la piccola chiesa di San Cataldo, con le sue tre cupole rosse.

Ma Palermo è innanzitutto la sua vita e i suoi quartieri popolari, tra suk e viuzze chiassose e suggestive. Il mercato di Ballarò è il più antico della città. Le strade sono invase dalle bancarelle dove trovare frutta, verdura, pesce fresco, ma anche gustoso “cibo di strada”. E poi c’è la Vucciria, dipinta da Renato Guttuso, di giorno con il suo mercato e la sera con suoi i tanti locali, bar e stand di street food: tra Piazza Caracciolo e Garraffello c’è un mondo a sé, variopinto e vivacissimo.

Merita una visita Kalsa (l’eletta in arabo), un quartiere sorto durante la dominazione islamica. Il rione ospita il complesso di Santa Maria dello Spasimo, nota anche come “la chiesa che non c’è”, distrutta dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale e poi recuperata. Qui è stata inaugurata l’edizione 2018 di Manifesta e l’atmosfera che si respira in queste vie che si affacciano sul mare è quasi magica.

Palermo è una città di mare e la spiaggia di Mondello, d’estate, si riempie di abitanti e turisti. Fuori città, a pochi chilometri verso est, merita una visita Cefalù, uno dei borghi più belli d’Italia, con il suo mare cristallino e la sua cattedrale normanna simile a una fortezza con elaborati mosaici bizantini e alte torri gemelle.  

Catacombe dei cappuccini. (Foto: Città Metropolitana di Palermo)

C’è poi una Palermo dark, tutta da scoprire. Nel Palazzo Chiaramonte Steri si trova il Museo dell’Inquisizione che conserva i graffiti dei carcerati dell’Inquisizione spagnola e le testimonianze dei detenuti. Ma soprattutto ci sono le Catacombe dei Cappuccini, un percorso tra file ininterrotte spesso sovrapposte di scheletri eretti e vestiti, presenze mute e solenni, come quella del corpo della piccola Rosalia Lombardo, la “Bella Addormentata” delle Catacombe, ritenuta a ragione la più bella mummia del mondo: il suo corpo è quasi intatto, nonostante sia passato quasi un secolo dalla morte.

Non solo Manifesta. Le mostre da non perdere
La montagna di sale di Patricia Kaersenhout. (Foto: Manifesta)

L’arte invade Palermo. Fino al prossimo 4 novembre, Manifesta, la biennale d’arte contemporanea itinerante,anima il capoluogo siciliano con “Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza”, il tema che è stato scelto per questa 12esima edizione della kermesse, inaugurata il 16 giugno scorso. Oltre 50 progetti artistici e circa 70 eventi collaterali – tra performance, installazioni pubbliche, interventi urbani – dialogano con 15 luoghi iconici della città.

Quest’anno, Palermo è anche Capitale Europea della Cultura 2018 e sono tanti gli eventi e le mostre in programma. Tra le più interessanti, c’è “Inventory. The Fountains Of Za’atari”, un progetto dell’artista Margherita Moscardini, promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere. Il progetto è frutto del lavoro svolto dall’artista all’interno di Camp Za’atari, il secondo campo profughi più grande al mondo, attualmente 80.000 residenti, nato in Giordania nel 2012 in risposta all’emergenza umanitaria causata dalla guerra civile siriana.

Si è appena conclusa invece Cassata Drone, una mostra indipendente che ha coinvolto Raqs Media Collective, MDR (Maria D Rapicavoli) e Stefano Cagol in una casa privata nel quartiere Kalsa, per la prima volta, aperta al pubblico. Cassata Drone è stata concepita da G. Olmo Stuppia ed è stata curata di Giovanni Rendina. (Info qui

Info
www.palermocapitalecultura.it 

m12.manifesta.org 





Di Marta Foresi
Napoli nel cuore e Milano nella mente. E Roma, la grande madre che l’ha adottata a 26 anni, dopo una laurea in Sociologia e un Master in Scrittura Creativa e Mediazioni Culturali a Dublino. Oggi è giornalista freelance e pittrice. Ama il sushi,  i gatti e la Costiera Amalfitana.