Nella notte tra il 13 e il 14 agosto scorso, in due cassonetti nel quartiere Parioli di Roma, venivano trovati i resti smembrati di una donna, Nicoletta di 59 anni. In un terzo cassonetto c’erano gli effetti personali, tra cui i suoi vestiti e la sua borsa. Il fratello della vittima, un uomo di 62 anni, aveva ammesso di essere l’autore dell’omicidio dopo dieci ore di interrogatorio.
Pochi giorni fa, Pamela è stata uccisa e fatta a pezzi a Macerata. Per l’orrendo omicidio della diciottenne, è indagato un uomo di 29 anni di origini nigeriane che nega di essere stato il colpevole, mentre proseguono le indagini.
Due fatti molto simili, quasi uguali. Due delitti efferati con vittime, in entrambi i casi, due donne. Eppure il clamore mediatico e politico suscitato è molto diverso. Perché? Nel primo caso infatti nessun partito o parlamentare ha commentato quanto accaduto, lasciando alla stampa il racconto dell’orrore. L’assassino era italiano, nato e residente a Roma. Un film già visto, purtroppo. Il femminicidio è una realtà amara e quotidiana a cui ormai siamo tutti abituati.
Nel caso di Pamela invece la destra italiana non ha perso occasione di trasformare la tragedia nell’ennesimo scontro da campagna elettorale. Matteo Salvini e Giorgia Meloni, in testa. Per la leader di Fratelli d’Italia, l’assassino è “una bestia nigeriana“. Un estremista di destra, Luca Traini, ex candidato della Lega Nord ha sparato su 6 stranieri nel centro di Macerata. Voleva vendicare il delitto di Pamela. Il risultato è stato un vero e proprio attentato terroristico di matrice neo fascista, difeso da Forza Nuova. Salvini si è spinto invece a dichiarare che la colpa è “di chi ci riempie di clandestini”, chiamando direttamente in causa Laura Boldrini, Presidente della Camera ed esponente di Liberi e Uguali, partito di opposizione ma colpevole, per il segretario leghista, delle politiche di accoglienza del governo.
Ora Traini è in carcere, accusato di strage con l’aggravante del razzismo, ma sui social in tanti difendono il militante nero.

Stiamo diventando un paese sempre più razzista? Se lo chiedono in tanti e la domanda è più che lecita. Ma la risposta migliore forse l’ha data la madre di Pamela. Il suo intervento è stato una lezione di civiltà per razzisti e sciacalli: «Chiediamo solamente giustizia. Pene esemplari per chi ha ucciso e fatto a pezzi nostra figlia. Ma condanniamo fermamente l’attacco di ieri, non siamo razzisti e anche Pamela se fosse ancora viva sarebbe inorridita per questo atto di odio. Detto questo noi non vogliamo altro sangue sulle strade e non cerchiamo questo tipo di vendette. Siamo brave persone».
Ndr. Mentre scriviamo un’altra donna è stata uccisa a coltellate. Aveva 20 anni, è successo a Milano. Il presunto colpevole è un tranviere. Politici e sciacalli sono in silenzio. L’uomo è italiano.