Premiato con la Palma d’Oro alla Carriera, Robert De Niro ha aperto il Festival di Cannes con un discorso forte e politico: «Trump è un presidente filisteo. L’arte è inclusiva, per questo è una minaccia per autocrati e fascisti. É tempo di organizzarsi e protestare». E Juliette Binoche ha raccolto l’appello di 400 artisti per Gaza.
Di Marta Foresi
Si è aperta con Partir Un Jour di Amélie Bonnin la 78.esima edizione del Festival di Cannes, in programma fino al 24 maggio. La giuria, presieduta da Juliette Binoche, si troverà a giudicare oltre 20 opere in concorso: tra queste anche il film italiano di Mario Martone Fuori, con Valeria Golino, Matilda De Angelis ed Elodie, che racconta l’esperienza carceraria della scrittrice Goliarda Sapienza. Ma anche la nostra Alice Rohrwacher è presente al Festival in qualità di presidentessa di Giuria della Caméra d’or, il premio che andrà a un’opera prima e che sarà consegnato alla cerimonia di chiusura.
Tra i film più attesi, The Mastermind di Kelly Reichardt, Nouvelle Vague di Richard Linklater, Eddington di Ari Aster, ma anche Young Mothers dei fratelli Dardenne, Alpha di Julia Ducournau e La trama fenicia di Wes Anderson.

De Niro contro Trump
Premiato con la Palma d’Oro alla Carriera, il leggendario attore Robert De Niro al Festival di Cannes 2025 si è preso tutti gli applausi durante la cerimonia d’apertura, attaccando frontalmente Donald Trump con un discorso forte, politico, di grande impegno.
«Nel mio Paese – ha detto ritirando il premio – Stiamo lottando con tutte le nostre forze per la democrazia che un tempo davamo per scontata. E questo ci riguarda tutti qui, perché l’arte è democratica. L’arte è inclusiva, unisce le persone, l’arte cerca la verità, l’arte abbraccia la diversità ed è per questo che l’arte è una minaccia, ecco perché noi siamo una minaccia, per autocrati e fascisti. Non si può dare un prezzo alla creatività, ma a quanto pare si può stabilire una tariffa. questo è inaccettabile. Tutti questi attacchi sono inaccettabili, e non è solo un problema americano, lo è a livello globale. E come in un film, non possiamo semplicemente stare a guardare. Dobbiamo agire ora, senza violenza, ma con grande passione e determinazione. È tempo che tutti coloro che hanno a cuore la libertà si organizzino, protestino e, quando ci saranno le elezioni, ovviamente vadano a votare. Per i prossimi 11 giorni, dimostriamo la nostra forza e il nostro impegno celebrando l’arte in questo glorioso festival».
A quasi 82 anni e due Oscar vinti (per Toro scatenato, miglior attore protagonista nel 1980, e per Il padrino – Parte II di Coppola come non protagonista), De Niro è probabilmente il più grande attore vivente.
Juliette Binoche per Gaza
La presidente di giuria Juliette Binoche, dopo aver citato il dramma degli ostaggi del 7 ottobre, ha ricordato la giovane fotoreporter palestinese Fatima Hassouna, sterminata con la famiglia in un bombardamento israeliano a Gaza a metà aprile, il giorno dopo che il suo film Put Your Soul on Your Hand and Walk era stato incluso nella selezione di Cannes. Binoche ha raccolto così l’appello di oltre 400 personalità del cinema mondiale, da Pedro Almodovar a Richard Gere, che hanno chiesto a Cannes di rompere il silenzio sul genocidio di Gaza, rendendo omaggio alla memoria di Fatima Hassouna.