Si è chiuso solo poche ore fa, il maxi concorso per l’assunzione dei 2.980 Navigator che dovranno aiutare i percettori del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro. I candidati sono 53.907 laureati (inizialmente erano oltre 79.000, prima della selezione effettuata sulla base del voto di laurea e dell’età). Più della metà arriva dal Mezzogiorno, sette su dieci sono donne.

La Fiera di Roma ha ospitato il 18, 19 e 20 giugno i candidati, divisi ogni giorno in due turni da 9mila partecipanti ognuno. In realtà si è presentato solo uno su tre, il resto ha rinunciato.

Ultimo giorno, ore 14. I pullman affollano l’area esterna della Fiera: tanti sono venuti in gruppo, la gran parte con treni o mezzi propri. La massa dei candidati è un po’ lo specchio dell’Italia: un fiume di uomini e donne, ben qualificati, tutti laureati con voti medio alti, ma precari o disoccupati. Non solo giovani o neo laureati: molti hanno oltre 40 anni e ci sono anche non pochi ultra cinquantenni. Le lauree richieste: Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia e Psicologia. Fuori, tutti gli altri.

Lo stipendio da 1800 euro netti al mese, oltre i 300 euro di bonus per il rimborso delle spese di vitto e alloggio, è un miraggio per la stragrande maggioranza dei presenti. “Sono arrivata da Bari, ma i miei amici hanno rinunciato tutti, è pur sempre un lavoro precario di soli due anni e siamo tantissimi, troppi”, ci racconta Laura, 37 anni, pugliese. Edoardo si è laureato da poco in Giurispridenza a Napoli: “Mi sembra impossibile – ci dice – prevalere su 54mila con un test così complesso e variegato”.

Per rispondere alle 100 domande, 100 minuti a disposizione: uno per quesito, su economia, diritto del lavoro, cultura generale, informatica, matematica, geografia e storia. All’uscita c’è chi ci dice di averlo trovato estramente difficile, per altri è stato accessibile. Per tutti, troppi quesiti non hanno alcuna attinenza con il lavoro che i navigator andranno a svolgere. “A cosa serve sapere dove si trova una catena montuosa mai sentita?” si chiede Marco, 36 anni da Potenza. I quesiti sulle norme che regolano il mercato del lavoro, i licenziamneti e il reddito di cittadinanza sono invece quelli che i futuri navigatori dovranno conoscere molto bene.

“Qui dentro, ho incontrato tanti concorsisti per mestiere che sono al quinto, sesto concorso provato in pochi anni. Questa è l’Italia di oggi, soprattutto al sud”, ci dice Mattia, 29 anni di Palermo.

C’è tanta rassegnazione, ma anche speranza, tra le centinaia di candidati arrivati a Roma. E poi c’è la rabbia dei 654 precari storici di Anpal servizi, che rischiano ora di restare senza un lavoro (20 sono già rimasti a casa) proprio mentre si assumono 3mila nuove persone. Intanto sulle sorti del concorsone pesa il ricorso di alcuni degli esclusi: se accolto, si rischia di dover esaminare anche gli altri 20mila e tutto ripartirà, forse, daccapo.