Che il Decreto Sicurezza potesse rischiare di creare una bomba sociale noi lo abbiamo spiegato qui. Da oltre un mese il Decreto è legge. La normativa più salviniana è passata grazie alla fiducia al governo, con 336 sì, nessun dissidende ma molti mal di pancia soprattutto nel M5S. Tutte le opposizioni hanno votato contro e parlato di scambio: il decreto Sicurezza leghista in cambio del ddl Anticorruzione.

Tra i punti più controversi: il flop dei rimpatri, il rischio di avere enormi ghetti e un fiume di irregolari senza diritti, la stretta sulla concessione della protezione umanitaria prevista dai trattati a cui anche l’Italia aderisce.

Ora lo scontro si sposta con i sindaci che in queste ore si stanno schierando al fianco di Leoluca Orlando. Il primo cittadino di Palermo annuncia che farà disobbedienza civile contro la nuova legge che definisce “disumana” e il ministro dell’Interno Matteo Salvini invita i sindaci che non intendono applicare il decreto sicurezza e “dimettersi”.

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A difendere i sindaci è Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani: “Se il ministro ritiene che il mestiere di sindaco sia una pacchia, come ha dichiarato anche in queste ore, siamo pronti a restituirgli, insieme alla fascia tricolore, tutti i problemi che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare”.
Intanto cresce la protesta: si sono associati ad Orlando, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, l’assessore alle politiche sociali di Milano Majorino, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino.
Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha chiesto all’esecutivo di rivedere il decreto, così come Nardella a Firenze.
Anche l’Anpi si schiera con i sindaci che “hanno deciso di sospendere l’attuazione di quelle parti della legge sicurezza e immigrazione inerenti l’attività dei Comuni”. I presidenti della regione Toscana Rossi e del Piemonte Chiamparino annunciano che si rivolgeranno alla Corte costituzionale.

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La protesta dei sindaci riapre la frattura dentro i 5 Stelle: due senatori, Matteo Mantero e Paola Nugnes, si schierano con i primi cittadini. E in Sicilia, nasce il fronte anti Salvini con pezzi di M5S, Pd e Forza Italia. A sorpresa si è schierato anche il grillino Ugo Forello, che nel 2017 fu candidato alla guida del Comune di Palermo, per M5S, proprio contro Leoluca Orlando: “Tante cose mi dividono da Leoluca ma in questo caso, fossi stato sindaco, mi sarei comportato assolutamente come lui. Il decreto sicurezza ha diversi profili incostituzionali e, nello specifico, la norma che impedisce l’iscrizione all’anagrafe ai migranti con il permesso di soggiorno in scadenza – sostiene Forello – crea un’inqualificabile divisione fra cittadini di serie A e di serie B”.

Anche un altro sindaco grillino, quello di Pomezia (Roma) sostiene che “i diritti basilari vadano dati”. “Come sindaco di un Comune – dichiara Adriano Zuccalà – mi vedo assegnato il compito di tutelare le persone in difficoltà, e questo voglio fare”. Il primo cittadino 5 Stelle di Livorno, Filippo Nogarin, invece applicherà la legge pur definendola “tutt’altro che una buona legge. Ci sono aspetti che non mi convincono da un punto di vista politico ed etico e altri che ritengo siano difficilmente applicabili da un punto di vista amministrativo”.

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Dopo gli attacchi di Salvini, Orlando non demorde e andrà davanti al giudice civile. Lo dichiara in un post in cui ha ricorda quando Salvini invitava i sindaci leghisti a disobbedire contro la legge sulle Unioni Civili.
Orlando scrive: “Come si cambia, per un… like! La differenza fra dire e fare, la differenza fra rispettare la Costituzione tramite la legge e fare vuoti proclami, è che io stesso mi rivolgerò al Giudice Civile per sollevare la questione della incostituzionalità di una parte del Decreto Sicurezza. Non è questione di diritti dei migranti o di porte aperte a tutti, è una questione di diritti umani e civili per tutti, è questione di rispetto della Legge costituzionale che è garanzia per tutti i cittadini, italiani e non. Oggi si comincia coi migranti e domani si prosegue con gli altri. I regimi, tutti i regimi della storia hanno sempre avuto inizio con una legge razziale disumana spacciata per legge sulla sicurezza”.

Di Mauro Orrico
Salentino di origine, romano di adozione, è laureato in Scienze Politiche (La Sapienza) con Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Ha lavorato per Rai3 e La7d. Da 12 anni è anche organizzatore di eventi di musica elettronica e cultura indipendente. Nel 2014 ha fondato FACE Magazine.it di cui è direttore editoriale..