Saranno connesse e green, autosufficienti dal punto di vista energetico, utilizzeranno solo le energie rinnovabili e ospiteranno un numero sempre più basso di auto private. Sono le Smart City: in alcuni, pochissimi Paesi, sono già – in parte – una realtà, ma sono ancora casi isolati, a cui ricercatori e sindaci illuminati guardano per costruire mondi più vivibili e accessibili, per tutti.

Taxi volanti (già dal 2020 a Los Angeles), tecnologie led da Milano a Londra, rifiuti aspirati e spediti in discarica. Le grandi metropoli si preparano, così, al futuro.

Shanghai, vista dall'alto (Unsplash)
Shanghai, vista dall’alto (Unsplash)

La smart city offre investimenti sul tessuto sociale e ambientale e integra le nuove tecnologie con le infrastrutture classiche di una città. Alcuni esempi? Applicare un semplice software ai semafori, in modo che questi lavorino in modo dinamico e riducano il traffico, oppure una semplice App che faccia sapere in tempo reale dove c’è un posto libero per risolvere il problema dei parcheggi. Si riduce, così, l’inquinamento atmosferico dovuto alle auto. La smart city può monitorare momento per momento la percentuale di inquinamento dell’aria, migliorare l’intensità dell’illuminazione pubblica e ridurre così l’inquinamento luminoso, di cui si parla ancora troppo poco.

New York (Unsplash)
New York (Unsplash)

Risparmio energetico è anche la gestione in modo ottimale, tramite tecnologia, dell’acqua per irrigare i parchi e delle temperature dei termosifoni nei luoghi pubblici. Una “città intelligente” è anche quella che permette al cittadino di partecipare alla vita della città e al suo miglioramento, interagendo con la pubblica amministrazione e segnalando problemi e disservizi.

Quali sono le città più smart in Italia? Al primo posto c’è Milano: non a caso, il capoluogo meneghino è stato tra le prime città italiane a sperimentare il bike e il car sharing e a fornire un servizio di trasporto pubblico integrato ed efficiente. Seguono Firenze e Bologna.

Il Bosco verticale a Milano (Unsplash)
Il Bosco verticale a Milano (Unsplash)

Nel mondo, tra le città che più si sono distinte negli ultimi anni per la loro capacità di crescere in modo smart e sostenibile, c’è Lubiana, capitale verde d’Europa, ma anche Helsinki che si è posta l’obiettivo ambizioso di divenire una città senza auto nei prossimi 10 anni. Se Londra ha annunciato che aggiungerà 2 milioni di nuovi alberi entro il 2025, La Mecca – la città santa per i musulmani – ha un piano di interventi che, da qui a pochi anni, dovrebbero ridisegnarne il volto: dai trasporti alla rete stradale, i collegamenti con le altre città saudite, l’edilizia e la gestione delle zone commerciali, delle aree storiche e dei luoghi di culto.

New York punta sul biogas per ridurre i rifiuti in discarica: dalla frazione umida verrà prodotto gas sufficiente a riscaldare 5.200 abitazioni della metropoli. Il premio per l’ecosostenibilità spetta però a Dunedin: la città della Nuova Zelanda punta ad essere la prima a emissioni zero. Dunedin ha votato per l’abbandono progressivo delle fonti fossili di energia e dirà no ad ulteriori investimenti per 65 milioni per questo tipo di fonti.

La nascita di città umane nel prossimo futuro dipende dalla nostra capacità di comprendere le dinamiche dei nuovi fenomeni e di creare una governance informata e trasparente, orientata alla cura del nostro ambiente, della nostra aria.